Conti in Liechtenstein, 390 indagati in Italia

di Antonio Taglialatela

Lgt di VaduzROMA. Sono 390 i nominativi iscritti nel registro degli indagati della procura di Roma, inclusi nella lista dei titolari di conti correnti bancari in Liechtenstein.

Oltre a quella capitolina, sulla vicenda indagheranno altre 36 procure italiane. Tra gli indagati, 100 sono di Milano, 60 di Roma, 40 di Bolzano, 20 di Firenze, 2 di Napoli. Pochissimi i casi di residenti nel sud Italia. Si tratta quasi esclusivamente di persone fisiche (tutte identificate, tranne una ventina), salvo due casi di società o fondazioni. Le accuse sono di omessa dichiarazione dei redditi e, dunque, di evasione fiscale. Le somme depositate vanno dai 200mila ai 400 milioni di euro. Tuttavia, i reati potrebbero andare in prescrizione poiché i fatti risalgono ad un periodo che termina nel 2002. Tali reati decadono, infatti, in sette anni e mezzo. Oltre al rischio prescrizione, potrebbe anche darsi che gli intestatari dei conti abbiano regolarizzato la propria posizione usufruendo di condoni o dello scudo fiscale. Titolari dell’inchiesta presso la Procura di Roma sono il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Mario Dovinola che avrebbero intenzione di chiedere una rogatoria internazionale per ottenere ulteriori informazioni sulle liste, acquisite dall’Agenzia delle entrate italiana tramite una collaborazione con le autorità tedesche. La “lista”, ricordiamo, è stata venduta ai servizi segreti tedeschi, per la cifra di 4,3 milioni di euro, dall’ex archivista della banca Lgt di Vaduz, Heinrich Kieber. Gli 007 tedeschi l’hanno poi consegnata alle Agenzie fiscali di dieci Stati europei, tra cui l’Italia.

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