TERNI. Si conclude, dopo circa una anno, con la richiesta di rinvio a giudizio, lindagine a carico di Don Pierino Gelmini.
Al fondatore della comunità per tossicodipendenti Incontro vengono contestati ben dieci probabili casi di abusi sessuali. Il pm Barbara Mazzullo ha consegnato ieri il provvedimento nei confronti dellex sacerdote in cui il magistrato sostiene: Don Gelmini in più occasioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante la minaccia di avvalersi della sua autorità e della conoscenza di numerosi personaggi politici influenti e promettendo favori tramite dette conoscenze, avrebbe indotto un ragazzo, ospite della comunità terapeutica, a soddisfare le sue richieste sessuali . Prima della diffusione della notizia don Gelmini aveva dichiarato: Continuerò a svolgere la mia attività dedicata a chi ha bisogno, pronto ad affrontare qualsiasi evoluzione processuale. Ho totale fiducia nella magistratura giudicante. Continuerò il mio lavoro senza interruzioni. Vorrei però invitare la stampa a non enfatizzare problemi che sono, direi, di rito per evitare che i ragazzi della Comunità possano risentirne. In seguito alla richiesta di rinvio a giudizio non è arrivato nessun commento né da parte di Don Pierino né da parte dei suoi legali. Insieme al fondatore della Comunità Incontro, è stata comunicata la stessa richiesta per altre tre persone indagate, secondo laccusa, per aver ostacolato le indagini. Si tratta di due collaboratori, Pierluigi La Rocca e Giampaolo Nicolosi, e della madre di uno di loro, Patrizia Guarino. Il gip Pierluigi Panariello provvederà a stabilire, entro un mese, la data delludienza preliminare per dare la sua valutazione sulla richiesta di processare l”ex sacerdote che ha chiesto ed ottenuto, dal Papa, di ritornare allo stato laicale per poter essere più vicino ai suoi ragazzi.