AVERSA. La balzana idea, per adesso solo pensata e non formalizzata, di realizzare una pista di atletica leggera all’interno dell’ex campo profughi, avuta da qualche amministratore locale, probabilmente è ascrivibile non solo al pressing della “politica filo quartinara” che affligge Aversa, ma anche ad una non conoscenza, allarmante e preoccupante, di cose universalmente note.
I tanti “quartinari” certamente faranno di tutto per indurre il Comune a non espropriare dei terreni agricoli per una struttura di questo genere, anche a costo di far perdere alla città i restanti finanziamenti concessi dal governo, come già hanno fatto per la prima tranche, ciò senza che nessun oppositore politico mettesse becco, il che la dice lunga su certe paladini della cosa pubblica. Sperano che un giorno potranno fare altri quartini anche laddove la terra è agricola. Oltre che dai “quartinari”, la politica aversana è caratterizzata anche dalla presenza di una folta schiera di persone che hanno degli standard percettivi, diciamo così, non proprio europei ed è probabile che molti non sappiano cosa sia veramente una pista di atletica, costruita con gli standard IAAF e CIO, per questo pubblichiamo una foto nella speranza essa sia esaustiva ed illumini certe menti, ciò ammesso che leggano la stampa on line. Ci affidiamo anche al buon cuore di qualcuno dei tanti lacchè alfabetizzati, nella speranza che traducano il concetto in maniera tale che possa essere fruibile anche per quei “politici” che non fanno uso di testi scritti. Sulla questione sollevata dal Corriere di Aversa e Giugliano.it in sinergia con il portale di Pupia Tv, è intervenuto anche un personaggio autorevole dell’atletica nostrana, Vittorio Savino, presidente Arca Atletica Aversa Agro Aversano, che in passato ha avuto ruoli di responsabilità non solo nella federazione italiana ma anche in quella internazionale, che di fronte al desolante scenario appare rassegnato, esclude che il “miracolo” della realizzazione della struttura possa avvenire. Scrive infatti Savino: “Siamo convinti che non basteranno altri 5 anni di promesse per regalare la pista ad Aversa, lo abbiamo detto in tempi lontani e con altre amministrazioni, continueremo a gridarlo ai quattro venti in una città dove è difficile anche trovare le autorizzazione per correre una volta l’anno la Straversana, gara che dura circa 40 minuti”. Nel dibattito che ne è scaturito, lo stesso Savino è stato ringraziato pubblicamente, anche dal campione di lancio del martello Giovanni Mondanaro, il quale, precisando di non avere una struttura idonea dove potersi allenare secondo gli standard del suo sport, che egli pratica a livello professionale, rivolge al presidente dell’Arca la propria gratitudine, poiché gli permette di allenarsi in un’area affidata alla sua società sportiva all’interno dell’ex Maddalena. Mondanaro, che dopo un appello lanciato attraverso il Corriere di Aversa e Giugliano.it, in questi giorni ha avuto contatti anche con il Comune di Giugliano per essere ospitato in una struttura idonea, propone “per chiarire subito la faccenda” un convegno pubblico sul tema. Pare assurdo, anche se non improbabile, che Aversa debba perdere dei fondi pubblici destinati allo sport, e che quale città che merita un rilievo internazionale non debba avere una pista di atletica. Se chi rappresenta l’atletica ad Aversa è intervenuto, va registrato per adesso il silenzio delle varie associazioni ambientaliste che spesso sono intervenute a tutela del parco Pozzi.