Quando, alcuni giorni fa, durante il processo Spartacus, il difensore di due camorristi presentava un”istanza di suspicione (sospetto che i giudici possano essere influenzati dall”opinione pubblica) perchè ” il presunto romanziere” Roberto Saviano , la giornalista del “Il Mattino” Rosaria Capacchione e il magistrato Raffaele Cantone, avrebbero influenzato i giudici, mi aspettavo che l”opinione pubblica, i mass media e la politica gridassero allo scandalo.
E invece no. Ci sono degli avvenimenti che apparentemente non cambiano il corso della storia ma che possono essere dei punti di svolta silenti e imprevedibili. E” il caso di questo proclama che, nascondendosi dietro la sua legittimità dimostra , ancora una volta , come per la giustizia italiana il rapporto vittima carnefice è facilmente intercambiabile. Onore a quei giornalisti che hanno condannato questo gravissimo episodio. Condanna senza appello per chi, come sempre, ha fatto finta di niente. Ricordate che Roberto Saviano è un ragazzo sotto scorta. Un ragazzo che vive lontano dalla sua terra.Che non è più un uomo libero solo per aver scritto un libro .Tutti quelli che hanno gestito milioni di euro per i rifiuti in Campania , siedono sulle loro poltrone. Tutti quelli che mentono dai giornali sono sempre lì, tutti quelli che dichiarano ipocritamente di avere dei programmi politici nuovi sono davanti a una telecamera. E lui, Roberto, vive con la scorta. Se non possiamo fare niente davanti alle ingiustizie perlomeno non le dimentichiamo.