GRAVINA. È stato celebrato, nella cattedrale di Gravina, il rito funebre per Francesco e Salvatore Pappalardi, i fratellini di 13 e 11 anni scomparsi il 5 giugno 2006, i cui corpi sono stati ritrovati nella cisterna di una casa abbandonata del paese il 25 febbraio scorso. Almeno tremila le persone presenti.
Lacrime, applausi al passaggio delle bare bianche nella piazza della cattedrale. Troppa per entrare in chiesa. Molti sono restati fuori davanti ad un maxischermo. L”omelia è stata affidata al vescovo, monsignor Mario Paciello. E” toccato a lui usare parole di speranza per cercare di dare un senso ad un vicenda così tragica: “Finora abbiamo pregato insistentemente che Ciccio e Tore fossero vivi e tornassero tra noi. Oggi, anche se tra molte lacrime, celebriamo questa eucaristia, sostenuti da una speranza più grande, che è certezza: certezza che Ciccio e Tore sono nella gioia del Paradiso”. In prima fila c”era il padre di Salvatore e Francesco, che nel novembre del 2007 era stato arrestato con l”accusa di sequestro, omicidio volontario e occultamento dei cadaveri dei due bambini, per poi essere rimesso in libertà in seguito al ritrovamento dei corpi. Presente anche la madre dei piccoli Rosa Carlucci, scortata dai carabinieri fino allaltare. Ha avuto un malore la sorella dei due fratellini, primogenita di Filippo Pappalardi e Rosa Carlucci. Presenti tantissimi ragazzi, compagni di scuola dei due fratelli e autorità, tra cui il questore di Bari Vincenzo Speranza.