La fine delle ideologie

di Redazione

Veltroni-BertinottiI risultati di queste elezioni testimoniano la fine delle ideologie; quelle in cui gli elettori di ogni ceto credevano nonostante tutto. Si è chiusa un’epoca.

Il partitismo ideologico, quello che si rifaceva ai comunisti-socialisti e alla destra, entrambi di sapore novecentesco, non esiste più. Gli elettori non hanno più bisogno di idee, ma di concretezza. Programmi, non ideologie. Questo spiega perché molti lavoratori del nord hanno votato la Lega di Bossi; il loro non è un voto di protesta ma di speranza. Lontano da scelte ideologiche ha votato anche al sud; troppo feriti dall’emergenza rifiuti hanno scelto per rabbia, quando non si sono astenuti. Se Veltroni, oltre che promettere la lotta alla criminalità al sud, invitava Bassolino a dimettersi, avrebbe ottenuto “nella terra dei fuochi” qualche voto in più. Il leader del Pd ha distrutto la sinistra perché cautamente si è tenuto lontano da uno spirito comunista e laico somigliando, nelle proposte e nelle promesse, sempre di più al suo avversario politico. Una brutta copia. La frammentazione di tutta l’area di sinistra, una miriade di partiti che si sono autodistrutti, ha compiuto l’opera. Questa è veramente la Terza Repubblica perché, per la prima volta non esiste più una vera contrapposizione di ideologie; quella del capitalismo e dei gruppi finanziari contro quella di una distribuzione equa della ricchezza, del pacifismo, del rispetto per l’ambiente. L’ideologia è rimasta una sola, ed è difficile che contenga le speranze di tutti. Ma gli italiani sono così avidi di concretezza che non staranno più di tanto a pensare alle ideologie.

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