CASERTA. Un sistema di corruzione all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere,nel casertano, dove affiliati al potente clan camorristico dei “Belforte” beneficiavano di un trattamento penitenziario favorevole grazie a certificati medici falsi.
E’ quanto scoperto dalla Dda di Napoli che ha chiesto al Tribunale di Napoli l’esecuzione di 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Ordinanze eseguito all’alba di stamani dalla Squadra mobile di Caserta, agli ordini del vicequestore Rodolfo Ruperti e del questore Carmelo Casabona, in collaborazione con la Polizia penitenziaria.
Dietro il versamento di cospicue somme di denaro o di costosi regali l’organizzazione criminale, che opera tra Caserta e Marcianise, aveva corrotto medici, psicologici, guardie penitenziarie e il vicedirettore del carcere. In questo modo esponenti di spicco del clan riuscivano a ottenere permessi speciali e certificazioni false nelle quali si attestava l’incompatibilità con il regime carcerario.
In manette, oltre ad affiliati e fiancheggiatori del clan Belforte (conosciuto anche come clan “Mazzacane), tra cui l’attuale reggente reggente del clan, Felice Napolitano detto “Capitone”, di 45 anni, e la moglie Giuseppina De Crescenzo, di 41 anni, Gaetano Piccolo e Francesco Zarrillo (accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, di estorsione e di traffico di droga), sono finiti quattro medici, un assistente ed un sovrintendente in pensione della Polizia penitenziaria, accusati di corruzione e favoreggiamento. Si tratta del dirigente sanitario della casa circondariale Nicola Mottola, 53 anni, di Trentola Ducenta, dove ricopre la carica di assessore all’ambiente dei Verdi (primo dei non eletti con 240 voti alle amministrative 2007, dopo le quali ricevette l’incarico esterno in giunta); Vincenzo Noviello, 55 anni, di Aversa, consulente psichiatrico del carcere di Santa Maria Capua Vetere; Giuseppe Di Maio, 52 anni, di Maddaloni, medico psichiatra in servizio nell’unità operativa di Salute mentale del distretto di Marcianise dell’Asl Caserta 1.
Un’ordinanza di custodia cautelare, ai domiciliari, è stata notificata anche a Vincenzo Negro, di 49 anni, di Capodrise, ex direttore sanitario dell’ospedale di Marcianise ed ex sindaco della cittadina d’origine.Tra gli altri arrestati Anna Paglialonga, 45 anni, di Capua, assistente amministrativo nel Sert di Capua; Rosario Borrozzino, 50 anni, sovrintendente in pensione della Polizia penitenziaria; Vittorio Rovani, 65 anni, originario di Vallo della Lucania, ex direttore di fatto della Comunità per tossicodipendenti ‘L’arcobaleno” di Castelvolturno; Antonimi Valentino di 35 anni, di Capodrise, assistente di Polizia Penitenziaria, in servizio a Brescia. Secondo i magistrati della Dda, quest’ultimo riusciva ad introdurre nel carcere cocaina e farmaci che inducono dimagrimento, oltre a telefoni cellulari utili per poter comunicare con l’esterno.