Berlusconi: “Chiaiano si farà. Oppositori saranno perseguiti”

di Antonio Taglialatela

Silvio Berlusconi NAPOLI. “Chiaiano si farà e chi ostacolerà il progetto finirà davanti al giudice”. Silvio Berlusconi torna a Napoli per affrontare la questione dell’emergenza rifiuti, assieme a Guido Bertolaso e i ministri Maroni e Prestigiacomo, e conferma la realizzazione della discarica nel quartiere di Napoli.

“Lo Stato non farà passi indietro”, esclama il premier, incontrando il governatore Antonio Bassolino, prefetto, sindaci e rappresentanti delle forze dell’ordine. “Tutte le nostre relazioni tecniche – puntualizza il Cavaliere – ci indicano che la cava è adeguata. Qualora, dopo le analisi definitive degli specialisti, si decidesse di aprire la cava, questa sarà dichiarata zona militare, difesa da soldati e chi si opporrà sarà perseguito come persona che ha commesso un reato”.

E critica l’operato della magistratura che ha ordinato l’arresto, nei giorni scorsi, di 25 funzionari della Protezione Civile (tra cui l’ex braccio destro di Bertolaso) e amministratori di aziende impegnate nello smaltimento dei rifiuti. “Quell’indagine – dice Berlusconi – ha demotivato chi si era impegnato, ma non Bertolaso: lui è un uomo vero”. Per il presidente del Consiglio vi è il rischio che “singoli magistrati locali possano rompere il circuito positivo, spezzando l’anello per risolvere la situazione rifiuti”. Per questo motivo invoca la “superprocura”, ossia affidare alla procura di Napoli il compito di occuparsi di tutti i reati in materia di rifiuti commessi in Campania mentre una corte di tre magistrati deciderà sui sequestri e le misure cautelari.

Infine, il premier ha dato un termine alla crisi: tre anni. “Dobbiamo trovare delle discariche per smaltire le 7 mila tonnellate che si producono ogni giorno. – ha spiegato – Le discariche andranno assistite dai termovalorizzatori. Fino alla costruzione dei termovalorizzatori, dovranno essere aperte le discariche e il decreto ne individua di nuove”.

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