Per i genitori si chiama Andrea, per i giudici no

di Redazione

 TORINO. I giudici della Corte d’appello di Torino dovranno decidere su una spinosa questione relativa al nome di una piccola nata sei sette mesi fa a Rivalta e iscritta all’anagrafe comunale con il nome di Andrea.

L’ufficiale di stato civile avevaspiegato ai genitori che la legge italiana vieta di dare a una bimba un nome maschile. Gli stessi si erano quindi rivolti alla Procura della Repubblica di Torino per far valere le loro ragioni. Su ricorso il 10 gennaio scorso il pm aveva accettato il ricorso del sostituto procuratore e ordinato la rettifica del nome motivando che: “Il prenome Andrea è utilizzato nello stato italiano per indicare persone di sesso maschile e a nulla rileva il fatto che in altri paesi lo stesso nome valga ad appellare persone di sesso femminile”. Il 9 aprile scorso però i giudici del Tribunale di Torino aveva respinto il ricorso del pm Longi e avallato la decisione dei genitori di Rivalta spiegando: “Nella lingua italiana il nome Andrea viene attribuito prevalentemente a persone di sesso maschile ma ciò non in via esclusiva, essendo circostanza notoria che tale nome viene ormai da tempo attribuito anche a persone di sesso femminile sicché la non univocità di corrispondenza di tale nome a persone di sesso maschile non consente di ritenere che si sia in presenza di una violazione. Dopo tale decisione però il procuratore ha proposto ricorso presso la Corte d’Appello ritenendo di procedere alla “rettificazione” dell’atto di nascita ordinando all’ufficiale di stato civile “di imporre alla minore un nome, anche con la sola aggiunta di altri elementi onomastici che valgano ad individuare con cortezza nella persona cui è attribuito il sesso femminile, diverso da quello recato dall’atto di nascita… “. Anche se però le sarò modifica il nome in Andreina abbinato a un’altro nome femminile, per i genitori resterà pur sempre Andrea.

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