10 luglio 1976, la Diossina invade Seveso

di Redazione

il disastro di SevesoAccadde Oggi. Sono le 12.37 del 10 luglio del 1976, una valvola di sicurezza del reattore 101 dello stabilimento chimico Icmesa di Meda, esplode, fuoriescono alcuni chili di diossina nebulizzata.

Il vento che soffia in direzione est disperde il tutto verso la Brianza raggiungendo ben presto la vicina Seveso. Siamo in un’area in cui vivono circa 100 mila persone. La diossina è un prodotto terminale del tioclofenolo, utilizzato per erbicidi e pesticidi, noto come Tcdd, quella che si forma anche dalla combustione della nostra immondizia, allorquando vi è una forte presenza di plastica e gomma.

Ma ci sembra importante dare un’occhiata al diario di quel periodo.

il disastro di Seveso11 luglio – è una domenica, due tecnici dell’Icmesa si portano dal sindaco Emilio Rocca, per comunicare dell’incidente, ma rassicurano che si tratta di un paio di chili di diossina persi, non accadrà nulla. 14 luglio – a centinaia cominciano a morie galline, uccelli, polli, le foglie delle piante, siamo in piena estate, ingialliscono e cadono. 15 luglio – il sindaco emana un’ordinanza di emergenza sul territorio.

17 luglio – sono trascorsi 7 giorni, la stampa grazia al Corriere della Sera e al Giorno, pubblica la notizia.

18 luglio – Il Pretore di meda ed i Carabinieri chiudono l’Icmesa, vengono arrestati il direttore ed il vice direttore della fabbrica per disastro colposo. In questi giorni nasce in pratica una nuova malattia che sarà conosciuta come Cloracne, i sintomi sono quelli di macchie rosse che compaiono alla pelle del volto e ai genitali esterni. Pian piano le macchie tendono ad espandersi a tutto il corpo, evolvendo in bubboni pustolosi di colore giallastro, la pelle cade a brandelli, è compromessa la funzionalità epatica con gravi problemi respiratori, pare vi sia anche una compromissione cardiovascolare.

10 agosto – l’area di Seveso viene distinta in tre zone e si provvede all’evacuazione dell’intera area, una lunga rete di reticolato circonda i comuni di Severo, Meda, Desio, Cesano Maderno.

11 ottobre – è protesta dura degli abitanti che vogliono tornare nelle proprie case ed avere certezza.

Sicuramente la diossina a Seveso significò per quell’area una destabilizzazione di carattere socio-economica senza precedenti. 80 milafurono gli animali morti o abbattuti, tantissime le donne in gravidanza costrette ad abortire.Migliaia i residenti colpiti dalla sintomatologia non certo lieve della cloracne.

Ancora oggi tanti i dubbi, ancora oggi molto da fare in quell’area, mentre la diossina si è allargata anche nelle nostre città della monnezza.

Seveso – Speciale Tg3

Seveso – Repubblica.tv

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