ROMA. Con 322 voti a favore e 267 contrari la Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi approvando lemendamento al decreto legge sulla sicurezza. 8 gli astenuti.
La votazione finale sul decreto è prevista per mercoledì mattina. Il provvedimento tornerà il 23 luglio al Senato per la conversione in legge; il giorno prima lAula di Palazzo Madama si pronuncerà sul lodo Alfano, riguardante limmunità delle alte cariche dello Stato.
Il decreto contiene norme per rendere più facili le espulsioni dei clandestini, laggravante dellirregolarità per limmigrato che compie un reato, nuovi poteri per i sindaci e pene più severe per chi guida in strato di ebbrezza o sotto leffetto di sostanze stupefacenti. La cosiddetta blocca processi è stata modificata con due emendamenti del governo che hanno fatto cadere lautomatismo del rinvio dei processi per i reati meno gravi e affidato la decisione ai giudici.
Tra i primi commenti proprio quello del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il quale, nonostante le modifiche apportate al lodo (contestato dallopposizione secondo cui favorirebbe il premier Berlusconi nel processo per corruzione che lo vede imputato a Milano), annuncia che da settembre ci sarà una riforma organica dellordinamento giudiziario, con modifiche mirate che tengano al centro il cittadino. Prima del voto di Montecitorio, Alfano si era appellato al Pd, invitandolo a votare in modo diverso rispetto al partito giustizialista e manettaro di Di Pietro.
A replicare Lanfranco Tenaglia, ministro ombra della Giustizia: Alfano predica bene e razzola male. Annuncia provvedimenti nellinteresse dei cittadini e poi fa le norme per salvare Berlusconi. Ci vogliono i fatti – ha aggiunto lesponente del Pd – ma non ne abbiamo visti e i processi continuano a durare 10 anni.
Anche dallAnm, il presidente Luca Palamara, a margine del convegno dellUnione delle Camere Penali, afferma: Noi ci batteremo sempre per avere magistrati liberi. Prendiamo atto che cè una divergenza tra le priorità indicate dallAnm e il programma del ministro Alfano.