Roma, si risveglia dal coma la piccola francese

di Redazione

Altare della PatriaROMA. Dopo quattro giorni di coma la bimba francese di 4 anni picchiata selvaggiamente dal padre davanti all’Altare della Patria si è risvegliata.

Ha riaperto gli occhi ed ha riconosciuto la mamma che le stava accanto. La bambina è considerata dai medici fuori pericolo, ma le prossimeore saranno decisive per capire seha subitodanni cerebrali. Visibilmente sollevata Fabienne Verdeille, la madre della piccola Luna. Intanto, il padre Julien Monnet, che le aveva sbattuto più volte violentemente la testa contro il marmo delle scale del Vittoriano, sarà trasferito dal carcere romano di Regina Coeli al centro clinico specializzato del carcere di Rebibbia.

Per il teologo campano Padre Antonio Rungi, l’uscita dal coma della piccola Luna “è un segno di speranza ed è una buona notizia che però non ci fa dimenticare tutte le violenze che subiscono i bambini in famiglia o nei luoghi dei loro incontri quotidiani e rapporti umani e sociali”.

“E’ stata una settimana nera per l’infanzia – commenta padre Rungi – con la morte delle due ragazze rom, Violetta e Cristina, annegate nel mare del litorale flegreo tra l’indifferenza di qualche bagnante e villeggiante, la barbara aggressione alla piccola Luna da parte del padre, la morte per dissanguamento di un bambino in seguito a circoncisione e tanti altri fatti di cronaca locale non assurti a notizia nazionale e che comunque hanno interessato i bambini ci obbliga ad un serio ripensamento del nostro modo di vedere l’infanzia e di assistere l’infanzia in un mondo, come il nostro, quello dei grandi, preso da troppi problemi e incapace di gestire in modo sereno i rapporti tra adulti e piccoli. Si chiede urgentemente nelle nostre famiglie una revisione dei sistemi di vita, delle tradizioni, fossero anche religiose, che invece di salvaguardare l’infanzia la espongono a sofferenze ed umiliazioni. I bambini vanno sempre protetti e difesi da qualsiasi violenza e sopraffazione, devono entrare nel cuore di ognuno di noi

– continua il teologo – con la delicatezza che meritano e con l’attenzione di cui hanno bisogno. E’ inconcepibile che nel nostro tempo si è impegnati in tanti fronti per difendere i diritti di questo o di quello, per dare garanzie a questo o a quell’altra persona adulta, e si dimentichino i diritti dei bambini a svolgere la loro iniziale esistenza terrena in un clima di serenità familiare, ambientale e sociale. Il risveglio dal coma di Luna sia il risveglio delle coscienze di ognuno di noi rispetto all’infanzia troppo spesso umiliata e maltrattata in tutti gli ambienti e sempre più in quelle famiglie ove maggiore dovrebbe essere la cura dei genitori verso i propri figli. Non sembra essere proprio più attuale il motto napoletano che ‘i figli su’ piezze ‘e core’ (i figli sono il tuo cuore stesso, la tua vita), così dovrebbero essere per quelli che l’hanno messo al mondo, i genitori, che con comportamenti assurdi e inconcepibili spesso tale vita gliela tolgono in qualche modo”. “Mi auguro che Luna – conclude padre Rungi – ritorni alla vita normale dopo questa terribile esperienza di vedersi massacrata dal padre, anche se forse lo stesso genitore non era nelle condizioni psicofisiche normali. Spero tanto che bambina sappia perdonare il padre, per evitare di aggiungere alla violenza anche l’odio e il risentimento. Per lei, per la sua mamma e per lo stesso padre, il suo carnefice, pregheremo sempre, perché superino questo terribile momento”.

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