ROMA. Durante lincontro tra governo e sindacati sulla questione Alitalia, Gianni Letta è stato chiaro: Questa sera non siamo in grado di aprire il confronto sul piano industriale: il nostro dovere è mettere il commissario in condizione di conoscere la situazione e poi dovrà valutare le offerte.
Lincontro, a cui, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, erano presenti i ministri Sacconi, Ronchi e Scajola, i rappresentanti di nove sigle sindacali, e il commissario liquidatore Augusto Fantozzi, si è rivelato quindi puramente informativo circa lofferta economica di Cai (Compagnia aerea italiana guidata dal patron della Piaggio Roberto Colaninno), la newco che dovrà rilevare Alitalia, e le sorti della bad company, che raccoglierà la parte indebitata della compagnia. In poche ore, invece, dovrebbe arrivare lofferta della newco per Alitalia, quanto cioè la cordata dei sedici imprenditori italiani compresa Banca Intesa, è disposta a pagare per rilevare la parte buona di Alitalia. A quel punto – promette Letta – sarà possibile discutere il piano industriale. Discussione che potrebbe iniziare già giovedì, come annunciato dal ministro del Welfare Sacconi.
Poi ha preso la parola il commissario Fantozzi: A fine agosto Alitalia prevede di avere in cassa tra 195 e 200 milioni che si ridurranno a 30-50 milioni a fine settembre, di cui 50 milioni già pagati alla Iata per evitare del servizio di biglietteria internazionale. Addirittura Fantozzi paventa il rischio che lAlitalia potrebbe restare senza benzina e dover portare i libri in tribunale, cosa da evitare ad ogni costo, vendendo la compagnia alla newco mentre è ancora in vita.
I sindacati, intanto, non replicano, prendendo per buona la rassicurazione di Letta. Mentre il premier Berlusconi commenta: I sindacati fanno il loro mestiere ma alla fine non potranno dire no al nostro progetto. E garantisce un ruolo di minoranza per il partner straniero.