12 settembre 1977: assassinato Steve Biko, leader di ‘Coscienza Nera’

di Redazione

Steve BikoAccadde Oggi. La sera dell’11 settembre del 1977 nel Comando di Polizia di Walner, a Port Elizabeth, in Sud Africa, il numero uno di “Black Consionness”, Steve Biko, giace in uno stato comatoso, si decide di trasferirlo a Pretoria, in ospedale.

Le notizie “ufficiali”parlano di uno sciopero della fame di questo ragazzo, neanche trentenne, che dopo l’arresto avvenuto il 6 settembre, più volte ha tentato di uccidersi battendo la testa contro il muro. Siamo in piena apartheid e l’uomo più importante in Sud Africa dopo Nelson Mandela è stato arrestato, incarcerato e picchiato brutalmente dalla polizia locale. In seguito Gideon Nieuwardt, capo del comando di polizia locale sarà prima condannato per questo assassinio, poi assolto, a seguito di un processo dai tantissimi aspetti oscuri. Probabilmente un forte colpo inferto con una mazza di ferro al capo, fa entrare in coma Biko.

La stessa notte dell’11 settembre si decide di trasferire il “ribelle” in ospedale, 1100 chilometri sul cassone aperto di una Land Rover, nudo ed ammanettato. Il giorno dopo Steve Biko muore. Sarà la goccia che fa traboccare il vaso. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu con voto unanime, fatto questo alquanto incredibile, emana l’embargo militare nei confronti del Sud Africa.

La carriera di Steve Biko era stata costellata di tante lotte contro lo stato razziale del suo paese, a 23 anni da studente di medicina, fonda l’Organizzazione degli Studenti Sud Africani (SASO), tutti neri, perchè in quelle terre i neri non sono la stessa cosa dei bianchi. Nel 1976 fonda la Black People Convention, che riuscirà a mettere insieme circa una ottantina di corpuscoli nei quali è frammentata la rivolta nera sudafricana e a realizzare il 16 giugno del 1976 la protesta nella bidonville di Soweto. La polizia sarà inflessibile, si spara su tutti, alla fine centinaia di morti, tra uomini, donne e bambini. La protesta produrrà rivolte in tutto il paese con migliaia e migliaia di morti. Steve Biko non vede di buon occhio l’altra organizzazione quella cui fa capo Mandela, l’African National Congress, che ritiene troppo morbida nella sua lotta contro i bianchi, ma proprio nelle settimane antecedenti la sua cattura pare stesse organizzando un vertice con i capi di questa associazione, probabilmente si sarebbe messa insieme la più grossa protesta nera mai avutasi in Sud Africa, ma ciò non avvenne mai anche perchè probabilmente il governo intuì questa mosse e intervenne per eliminare Biko.

L’ospedale di Pretoria, dove restò il corpo senza vita di Biko, divenne meta di pellegrinaggio e di fortissime tensioni, ancora oggi sulle mura che lo circondano si legge “Biko è vivo”, qualche anno dopo questa città cambierà il suo nome e si chiamerà Tshwane (siamo tutti uguali).

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