Una lettera, inviata dal segretario del Partito Democratico Walter Veltroni al leader dellUdc Pierferdinando Casini per ribadire che il Pd sosterrà il partito centrista nella campagna per il voto di preferenza.
Ti scrivo a proposito della questione del voto di preferenza per le elezioni europee del prossimo giugno per dirti di essere pienamente d’accordo con te e con la linea del tuo partito sul fatto che il meccanismo della preferenza vada mantenuto. Considero antidemocratico, infatti, privare i cittadini – oltre che del diritto di scegliere i propri rappresentanti alla Camera e al Senato, venuto meno con la legge Calderoli approvata dalla maggioranza di centrodestra prima delle politiche 2006 – anche del diritto di designare con la preferenza coloro che li rappresenteranno in sede europea. Così come il Pd è fortemente contrario alla linea della maggioranza di introdurre quelle soglie di sbarramento che finirebbero per impedire la rappresentanza di forze politiche che hanno una presenza significativa nella società. Eliminare il voto di preferenza per piccoli interessi di partito sarebbe, a mio avviso, un ulteriore elemento di indebolimento della nostra democrazia, e temo accentuerebbe quel distacco degli italiani dalla politica e dalle istituzioni che già oggi è fin troppo profondo e preoccupante. Non sono mai stato un sostenitore in assoluto del sistema delle preferenze, sistema che a volte ha portato con sé forme di voto di scambio e di clientelismo assai negative. Anche per questo nellormai lontano 1991 sostenni, come sai, il referendum che le abolì e che condusse a quella unica. Ho sempre creduto, infatti, che nel momento del voto lo scettro dovesse essere pienamente nelle mani dei cittadini, liberi di scegliere chi dovesse governarli e per lappunto i propri rappresentanti in Parlamento. Perciò, credo con coerenza – sottolinea Veltroni -, ho nel corso degli anni sempre sostenuto le riforme e i referendum elettorali in senso maggioritario e ho visto nei collegi uninominali esattamente la possibilità, data ai cittadini, di scegliere direttamente i deputati e i senatori ritenuti i più preparati e adatti a rappresentare il proprio territorio, la propria comunità. E penso che questo meccanismo debba essere preceduto da trasparenti elezioni primarie per la selezione dei candidati. Ma la legge Calderoli, insieme agli altri suoi difetti, ha fatto venir meno questo fondamentale diritto, consegnando di fatto alle segreterie dei partiti il potere di formare le liste. Silvio Berlusconi e Forza Italia, in particolare, vogliono introdurre questo potere alle europee per timore che, con le preferenze, i candidati di questo partito siano penalizzati rispetto a quelli di altri partiti come An. Togliere ancora – conclude il segretario del Pd – questo potere ai cittadini, anche alle elezioni europee, eliminando il voto di preferenza per piccoli interessi di partito sarebbe, a mio avviso, un ulteriore elemento di indebolimento della nostra democrazia, e temo accentuerebbe quel distacco degli italiani dalla politica e dalle istituzioni che già oggi è fin troppo profondo e preoccupante. Per questo, dunque, a nome del Partito democratico confermo una chiara presa di posizione per il mantenimento del voto di preferenza alle prossime consultazioni europee, aderendo alla campagna promossa dal tuo partito. Sono certo che le forze di opposizione potranno, insieme, farne una questione di civiltà politica e di qualità della nostra vita democratica.