L’Italia è in guerra, l’esercito è stato mobilitato, ma i media mondiali non se ne sono accorti. «Eppure per il ministro dell’Interno Roberto Maroni, guerra civile è il termine giusto per descrivere la lotta dello Stato italiano contro la Camorra, la mafia napoletana».
Non senza ironia, l’Independent mostra scetticismo per la risposta del governo italiano al massacro di Castelvolturno. Secondo un commento di Peter Popham pubblicato sul sito del quotidiano britannico, la mobilitazione dell’esercito non farà grande differenza: «I camorristi si legge – sono troppo radicati negli affari, nella politica e nel crimine per farsi spaventare da qualche uniforme».
Una «coraggiosa» cronista locale aveva subito chiarito a Popham che l’uccisione dei sei immigrati africani non aveva niente a che vedere con la droga. «Quella gente è stata uccisa solo per mostrare chi è il boss nel territorio». Una settimana dopo, «quella verità è diventata la versione autorizzata», scrive il commentatore. «E il governo sta mandando l’esercito, 500 soldati». L’iniziativa ricorda Popham fa seguito alla decisione presa dal governo, lo scorso mese, di mettere soldati, invece dei Carabinieri, a fare la guardia a edifici governativi, ambasciate e simili. «E’ stato un cambio di look, ma è difficile sapere che differenza farà. E a Castelvolturno, il loro ruolo comincerà e finirà a livello di simbolismo».
Popham si chiede se ci sia un tacito consenso della gente: il clima di razzismo tra gli abitanti di Castelvolturno lascia «il brutto sospetto» che a molti di loro non importasse molto delle uccisioni.
Le dichiarazioni di Maroni sulla «guerra civile» sono riprese sui siti di altri giornali stranieri. Sul sito dello spagnolo El Mundo è riportata la notizia dell’agenzia Efe: «Maroni ha assicurato che la Camorra ha dichiarato guerra civile allo Stato e ha cercato di giustificare così l’invio di 500 soldati e 400 poliziotti in Campania». L’articolo riferisce anche le critiche arrivate dal Pd, secondo cui il termine “guerra civile” concede «troppa dignità» all’organizzazione. Il New York Times scrive che le parole di Maroni sono tra le più dure affermazioni fatte finora dal governo Berlusconi sulle gang della droga. La notizia riferisce anche che Maroni ha definito «un atto di terrorismo» l’uccisione di sette persone, di cui sei immigrati africani.
da Il Sole24Ore, di Elysa Fazzino