CASERTA. Erano nascosti in una villetta di Licola, sul litorale domizio, al confine tra le province di Caserta e Napoli, a pochi chilometri dal luogo della strage in cui furono ammazzati sei extracomunitari e un italiano.
Nella stessa zona indicata nei giorni scorsi dallautore di Gomorra Roberto Saviano (Si nascondono nei pressi di Lago Patria ). Alessandro Cirillo (O Sergente), Oreste Spagnulo e Giovanni Letizia (o Zuoppo), i tre componenti del cosiddetto gruppo di fuoco, sono finiti in manette in un blitz dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, agli ordini del colonnello Carmelo Burgio.
Secondo gli inquirenti, sono loro i presunti killer del massacro di Castelvolturno, assieme al primo fermato Alfonso Cesarano; sono loro quelli che negli ultimi mesi hanno terrorizzato lagro aversano e il litorale domizio con agguati ed estorsioni. Nella villetta rinvenuti due kalashnikov e due pistole 9×21, la stessa tipologia di armi utilizzate in tutti gli omicidi e gli atti intimidatori commessi sul litorale domiziano, compresa la strage di Castel Volturno. Sequestrate le auto e le moto utilizzate per i raid,le pettorine con la scritta carabinieri e i lampeggianti usati nella strage degli immigrati. Nel cortile avanzi di cibo pregiato, aragoste e pasta ai frutti di mare, e bottiglie di champagne, a dimostrare che era una latitanza “di lusso”.
Resta ancora in libertà Giuseppe Setola, ritenuto il capo del gruppo di fuoco, anche se ieri ha ricevuto un duro colpo con il sequestro di beni intestati a prestanomi ma riconducibili a lui, tra Casal di Principe e San Cipriano dAversa, per un valore di dieci milioni di euro. Restano ancora latitanti i capi dei capi: Antonio Iovine (o Ninno) e Michele Zagaria, anche se le ultime operazioni delle forze dellordine hanno ridotto ai minimi termini le rispettive fazioni.
Il covo dei latitanti (Repubblica.it) |