2 ottobre 1968, il massacro di Tlatelolco

di Redazione

TlatelolcoAccadde Oggi. Tlatelolco, piazza di Città del Messico, il 13 agosto 1521 vide il massacro dei conquistadores spagnoli contro gli Aztechi, cancellando per sempre la grande e misteriosa civiltà di quel paese.

Un altro massacro avvenne il 2 ottobre del 1968 contro la marea di studenti messicani che si erano riuniti nella piazza per attirare l’attenzione internazionale sui grossi problemi del Messico, alla immediata vigilia delle Olimpiadi che sarebbero state inaugurate ore dopo. Dopo gli eventi del 27 agosto con ben 200.000 studenti in piazza e le innumerevoli proteste, che aveva portato a fatti di tortura nei confronti degli studenti, per i quali si era dimesso il 23 settembre anche il rettore dell’Università Javier Barrios Sierra, il 2 ottobre avvenne l’irreparabile.

Dopo ben 9 settimane di sciopero 15.000 studenti , provenienti da svariate Università messicane, si accampano nella Plaza de las tres Culturas di Tlatelolco, ci sono famiglie intere, bambini. I militari circondano la piazza con i blindati ed aprono il fuoco. La piazza si riempie di corpi di morti e feriti, si parla di 300 vittime, forse di più, anche se il Governo parla di circa 50 morti. Tra i “morti” c’è anche la giornalista italiana Oriana Fallaci, presente in piazza per fare il suo lavoro, viene ferita e scambiata per un cadavere. Dopo “solo” 29 anni, nel 1997, un comitato ispettivo sui fatti viene istituito dal governo messicano. L’ex segretario del Governo, Echeverria Alvarez, ammette che l’operazione era stata pianificata, mai gli studenti avevano sparato contro l’esercito.

Nel 2003 con la pubblicazione dei documenti di Cia, Fbi, Pentagono, Casa Bianca e Dipartimento di Stato, da parte dell’Università “George Washington”, viene fuori che su sollecitazione del Governo messicano, pauroso dei disordini studenteschi, il Pentagono inviò in Messico propri istruttori, armi, materiale per il controllo degli scioperi. Solo sei giorni prima del massacro, rapporti alla Cia rassicuravano che ormai la “cosa” era sotto controllo, peccato che quel controllo significò pagare un tributo altissimo in vite umane ed una immagine del Messico devastante.

Le Olimpiadi si aprirono come se nulla fosse accaduto e furono piene di primati, ma anche ricche di proteste.

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