MILANO. La sentenza emanata questoggi dai giudici di Milano per un delitto avvenuto nel 2006 è destinata a creare un precedente molto importante.
Il fatto riguarda lomicidio di una donna incinta da parte del suo amante. Secondo il giudice, l’imputato ha commesso, oltre l’omicidio, ”un ulteriore reato che conserva una spiccata e autonoma valenza offensiva. In più l’interruzione di gravidanza è stata il movente dell’imputato, determinatosi a terminare due vite (l’una in atto e l’altra in potenza)”. Per questi motivi lassassino è stato condannato a 27 anni di carcere, di cui 24 per aver ucciso la giovane e tre per averle procurato un aborto. Dopo la sentenza, la procura generale di Venezia, per un caso simile, ha presentato appello per l’assoluzione dall’accusa di procurato aborto nei confronti diun uomo,reo confesso di un omicidiodi una20enne incinta.