La camorra torna a colpire: ucciso lo zio del pentito Diana

di Antonio Taglialatela

Il circolo ricreativo all'interno del quale è stato ucciso CantelliCASAL DI PRINCIPE (Caserta). L’invio di 900 uomini, tra militari e forze dell’ordine, sembra non intimidire i killer della camorra che stamani hanno ucciso lo zio del pentito Luigi Diana, alias ‘o Manovale, ex esponente del clan Bidognetti. video

L’uomo, Stanislao Cantelli, 60 anni, operaio incensurato, è stato freddato da due o tre uomini armati mentre si intratteneva, giocando a carte, in un circolo ricreativo di Corso Umberto, accanto all’edicola di piazza Barone. Contro di lui sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco (sembra una quinidicina, di una calibro 9×21). Una lunga scia di sangue ha attraversato il locale, terminando sul marciapiede antistante il circolo. Sul posto gli agenti del reparto prevenzione crimine, i paracadutisti della Folgore, i carabinieri della locale compagnia e la Scientifica. Dopo i rilievi e l’arrivo del medico legale, la salma è stata traportata a Caserta per l’autopsia. Gli inquirenti sono alla ricerca di testimoni.

Cantelli aveva anche un legame di parentela con il boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, detenuto e condannato all’ergastolo: il fratello della moglie della vittima aveva sposato la sorella del boss.

Il pentito Diana ha collaborato all’operazione dei giorni scorsi che ha visto l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di ben 107 affiliati al clan Schiavone.

Giovedì scorso, a Giugliano (Napoli), era stato ucciso Lorenzo Riccio, contabile di una ditta di onoranze funebri di proprietà di Luciano Russo, testimone di giustizia che aveva contribuito a sgominare il clan Bidognetti. Probabilmente era lui il vero obiettivo dell’agguato che, secondo gli investigatori, porta la firma di Giuseppe Setola, il leader del “gruppo di fuoco”, ritenuto l’atuore della strage di Castelvolturno, del quale nei giorni scorsi sono stati arrestati Alessandro Cirillo (‘o Sergente), Oreste Spagnuolo e Giovanni Letizia.

 

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Redazione
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