ROMA. Sulla polemica innescatasi nei giorni scorsi, che lo ha visto richiamare il premier Berlusconi sul massiccio ricorso ai decreti legge per accelerare le procedure legislative, il presidente della Camera Gianfranco Fini afferma che occorre un governo con un effettivo potere decisionale.
In una forma parlamentare come la nostra un Parlamento forte può esistere a condizione che coesista con un governo che, legittimato nella sua leadership dal risultato elettorale, sia dotato di effettivi poteri di decisione, dice Fini parlando al seminario intitolato Il Parlamento non è solo legislatore. Il Parlamento – continua – ha la funzione essenziale di assicurare l’esercizio della sovranità nel presupposto di un effettivo equilibrio tra poteri e garanzie». Una lettura in cui «il ruolo del Parlamento risulta centrale non solo perché concorre all’assunzione delle decisioni con l’esecutivo, ma anche in quanto deve verificare il corretto funzionamento democratico del sistema dei poteri. È per questo scopo che maggioranza e opposizione devono interagire in Parlamento, in un confronto dialetticamente intenso, ma non cronicamente conflittuale.
Un appello anche alla minoranza: Lopposizione afferma il presidente dellaula di Montecitorio – deve soprattutto stimolare il Parlamento, quindi anche la maggioranza, a non dimenticare l’esigenza di controllare la consistenza democratica dell’azione dei pubblici poteri. Nella relativa interazione si origina una dialettica che può essere virtuosa se si riescono a soddisfare contemporaneamente governabilità e garanzie. Tuttavia, per Fini la previsione in Costituzione di un elenco di diritti e di libertà tutelate dal Parlamento non permette, da sola, a una democrazia di funzionare. Occorre che anche i processi decisionali siano efficienti e rapidi, così da non determinare una grave lesione del circuito della responsabilità politica che costituisce il nucleo essenziale di una democrazia governante.
Sullargomento è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attraverso una lettera inviata al quotidiano La Stampa: In Italia si governa, come in tutte le democrazie parlamentari con leggi discusse e approvate dalle Camere – scrive il Capo dello Stato – nei modi e nei tempi previsti dai rispettivi regolamenti e solo in casi di straordinaria necessità e urgenza con decreti che al Parlamento spetta decidere entro sessanta giorni se convertire in legge.