ROMA. In occasione della Giornata dellinformazione 2008 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ospitato, nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, i professionisti dei mass-media.
Proprio ai giornalisti il Capo dello Stato si è rivolto affrontando, durante il suo discorso, il tema della crisi economica: Non bisogna alimentare lallarmismo. I giornalisti devono rappresentare con senso di misura una situazione «pesante, che presenta rischi per tutti, anche per l’Italia Diritto-dovere dell’informazione ma anche rispetto delle indagini, della privacy e della dignità delle persone. Lautovigilanza è la strada maestra da seguire, anche per non dover poi giustificare misure coercitive che possano mettere a rischio la libertà di informazione. ha affermato Napolitano – In questo panorama ricco oggi spicca l’omaggio ai caduti e ai giornalisti, specie televisivi che rischiano costantemente in zone di scontri armati all’estero. Si può dire che 20 anni fa con la caduta del Muro di Berlino, si poteva sperare in un mondo pacificato e sereno, invece sono emerse altre aree di crisi e di scontri per la causa della stabilizzazione internazionale e della pace. Il mio pensiero ha concluso il Capo dello Stato – a chi è caduto sui fronti di guerra ma anche qui in Italia sul fronte della criminalità organizzata. In presenza dei premiati e i promotori di 15 premi giornalistici sotto l’alto patronato della presidenza della Repubblica e Napolitano del sottosegretario con delega all’Editoria Paolo Bonaiuti Napolitano ne ha approfittato per fare una battuta: Ci sono già tanti premi giornalistici, ma io ne vedrei bene un altro per premiare i titoli dei giornali più misurati e meno sensazionali.