Strage Duisburg, arrestato il boss Antonio Pelle

di Redazione

Antonio PelleREGGIO CALABRIA. La polizia ha arrestato Antonio Pelle, 46 anni, pericoloso latitante e capo dell’omonima cosca di San Luca.

Si nascondeva in un bunker nelle campagne di Ardore, un centro della Locride, nelle vicinanze di San Luca. Era ricercato dall’agosto 2007 quando sfuggì alla cattura nell’operazione “Fehida”, predisposta dalla Dda di Reggio Calabria all’indomani della strage di Duisburg compiuta nel giorno di Ferragosto, che provocò sei vittime, presunte affiliate alla cosca Pelle-Vottari. “U Vanchelli”, così era conosciuto, era stato condannato nel 1998 in primo grado alla pena di 19 anni di carcere e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per il periodo di 3 anni. Fu assolto in appello. Dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali emerge che “la mamma”, anche in questo modo veniva soprannominato Pelle, era al centro delle discussioni per i vari traffici, come punto di riferimento imprescindibile. Una delle vittime della strage di Duisburg, Marco Marmo, in una conversazione telefonica manifestava le sue preoccupazioni perché andare in Germania per reperire delle armi per il gruppo. “Io vorrei partire subito – diceva Marmo – ora però devo vedere cosa mi dice la mia mamma…hai capito?”.

La cosca Pelle-Vottari è contrapposta da anni al gruppo Nirta-Strangio nella cosiddetta “faida di San Luca” iniziata nel 1991. All’origine della “guerra” tra i due clan di ‘ndrangheta ci sarebbe uno sgarbo compiuto durante il carnevale del 1991 con il lancio di uova marce da un’auto. Ma gli inquirenti sottolineano che la rivalità tra i due gruppi dipende da interessi criminali contrastanti, prevalentemente nel giro del racket e della droga.

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