Meredith, la difesa di Rudy: “Non regge teoria del killer unico”

di Redazione

Rudy Guede PERUGIA. E’ il turno degli avvocati difensori di Rudy Guede nel processo per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.

Il giovane ivoriano, imputato assieme ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. I pm chiedono comunque l’ergastolo. L’avvocato di Guede, Walter Biscotti, che ha parlato per primo, ha affermato: “Alla fine, dopo tante ricostruzioni, perizie e testimonianze, la versione di Rudy è l’unica in grado di reggere, tolte ovviamente alcune parti dell’accusa che sono lacunose e infondate. Rudy ha sempre detto che si trovava nella casa di via della Pergola, invitato da Metz, quando gli assassini sono entrati ed hanno ucciso la ragazza inglese”.

Lo stesso legale respinge le accuse formulate dai difensori della Knox e di Sollecito che ritengono Guede un testimone inattendibile. “Rudy non ha cambiato mai la versione dei fatti – puntualizza l’avvocato – mentre Raffaele e Amanda lo hanno fatto sistematicamente, a più riprese e spesso per accusarsi a vicenda. Rudy è la persona più facile da aggredire, lo sapevamo ed è quello che è successo”.

Per l’avvocato Biscotti la teoria dell’unico killer non regge: “Sollecito e Amanda secondo il nostro giudizio sono tornati in quella casa dopo l’omicidio per pulire l’ambiente dalle tracce. Questo spiegherebbe anche il grosso quantitativo d’acqua trovato in terra e sui reperti. Non sta a noi dire chi è o chi sono gli assassini ma indubbiamente bisogna indagare a fondo sulle responsabilità dei due ex fidanzati”.

I legali di Guede hanno affrontato anche il caso del frammento di vetro trovato sotto la scarpa di Rudy. Una prova, portata in aula dai difensori di Sollecito, che testimonierebbe l’entrata di Rudy nell’abitazione di Meredith attraverso una finestra rotta. “Ho perplessità che quel vetro possa essere stato sotto la scarpa di Rudy – ha rilevato l’avvocato Biscotti – ci possono essere mille possibilità perché ciò sia evidenziato dall’impronta, ricostruirla sulla base di un vetrino è come dire che quella nuvola è un cane”. Mentre sui filmati portati dalla difesa di Sollecito per mostrare l’esistenza di questa prova oggettiva il legale di Rudy ritiene che “dai filmati che sono stati sommariamente mostrati io quel frammento di vetro non l’ho visto. Penso che quel frammento di vetro possa essere finito sotto un’altra suola, nella stanza del delitto c’è infatti un’altra impronta di scarpa che sembra un carrarmato, chissà che magari non si sia infilato lì sotto e poi nell’opera di depistaggio possa essere finito da un’altra parte”.

Intanto, il collegio difensivo di Sollecito rileva “errori” nell’arringa dell’avvocato Biscotti e annunciano che li faranno notare lunedì alla ripresa dell’udienza.

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