Omicidio Meredith, 30 anni a Rudy

di Antonio Taglialatela

Rudy GuedePERUGIA. Prima condanna per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Il gup di Perugia, Paolo Micheli, ha inflitto 30 anni di carcere all’ivoriano Rudy Guede, il quale, grazie alla formula del rito abbreviato, ha evitato l’ergastolo.

La decisione è giunta alle 22 di martedì, al termine di undici ore di camera di consiglio. Alla lettura della sentenza erano presenti i genitori di Meredith, arrivati in tribunale insieme al console inglese Moira McFarlane e ai legali di parte civile Francesco Maresca e Serena Perna. Il giovane africano dovrà pagare anche un risarcimento di 7 milioni di euro alla famiglia di Meredith: due milioni a testa al padre e alla madre, un milione e mezzo a testa alla sorella e al fratello della ragazza. Gli avvocati di Guede, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, si sono detti sconcertati dalla decisione del gup, confermando la volontà di continuare a portare avanti all’interno del palazzo di giustizia l’innocenza del loro assistito.

Ora l’attenzione è tutta concentrata sugli altri due imputati, l’americana Amanda Knox e il suo ex fidanzato Raffaee Sollecito per i quali il giudice dovrà decidere in questi giorni se concedere o meno i domiciliari. Il processo ufficiale inizierà il 4 dicembre. I due dovranno rispondere l’accusa di omicidio volontario, violenza sessuale, furto di 300 euro e di due carte di credito della ragazza uccisa. La studentessa americana, inoltre, è accusata di calunnia aggravata nei confronti di Patrick Lumumba, il musicista congolese arrestato in un primo momento, che la stessa indicò come l’assassino, poi scagionato grazie alla testimonianza di un professore svizzero che dichiarò di essere stato in compagnia di Lumumba (nel locale gestito dal congolese, “Le Chic”) la sera dell’omicidio.

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