ROMA. Quattro firme su otto e rischia di fallire il progetto della Compagnia Aerea Italiana.
Allincontro di questa mattina, a palazzo Chigi, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta erano presenti otto sigle sindacali, il presidente Cai Roberto Coalnnino, lamministratore delegato Rocco Sabelli e il commissario Augusto Fantozzi. Il protocollo dintesa presentato dalla Cai per salvare la compagnia di bandiera Alitalia è stato sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl ma i rappresentanti autonomi dei piloti (Anpac, Up) e degli assistenti di volo (Avia e Sdl) hanno ribadito il loro no.
A poche ore dalla scadenza lAlitalia si ritrova, nuovamente, ad un passo dal baratro, come ha sottolineato anche Gianni Letta: A mezzanotte non c’è più Alitalia, senza l’accettazione dell’offerta di Cai perché il 31 è il termine ultimo per sopravvivere. Siamo vicini al baratro, non c’è più margine per trattativa, l’alternativa è il fallimento. Unica a alternativa è il fallimento che comporterebbe il licenziamento, senza mezzi termini, di tutti i lavoratori dipendenti con la conseguente possibilità di acquisto da parte di una compagnia estera che potrebbe decidere, a pieno titolo, del futuro del personale.
Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha definito incredibile la decisione dei piloti e delle hostess: Il governo ha fatto tutto quello che poteva fare. È un momento difficile per l’Italia e per i lavoratori, dominato da chi non ha capito. Sulla decisione di Cai di non presentare un’offerta non c’è ancora un comunicato ufficiale, aspettiamo ciò che sarà scritto sul comunicato ufficiale.
Il governo deve sentire la responsabilità di informare urgentemente, a partire dalle prossime ore, il Parlamento sullo stato della trattativa e su come intende risolvere la crisi Alitalia. ha commentato il capogruppo alla commissione trasporti Michele Meta – Il silenzio del governo è assordante e inaccettabile. Si parla di una compagnia strategica per il nostro paese il cui fallimento avrebbe ripercussioni devastanti per decine di migliaia di lavoratori italiani.