LAQUILA. Riammessa alle elezioni del prossimo 30 novembre la lista del Pdl legata al candidato presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ex sindaco di Teramo.
La decisione arriva dallufficio elettorale centrale presso la Corte dAppello dellAquila. Via libera, quindi, anche alle quattro liste provinciali che sostengono il listino.
La Corte dAppello dellAquila non aveva ammesso, con riserva, la lista poichéera stata presentata con alcuni minuti di ritardo rispetto al termine di scadenza del deposito, presentava vizi formali relativi allautentica delle firme e allannessa qualifica di chi le ha indicate.
Si tratta di irregolarità formali sanabili. Il centrosinistra non si illuda che un risultato elettorale che appare scontato possa essere alterato a tavolino tramite cavilli e formalismi. – aveva commentato Gianni Chiodi – Il centrosinistra – aggiungeva – non si illuda che un risultato elettorale che appare scontato possa essere alterato a tavolino tramite cavilli e formalismi. Ora si attende la decisione sulle altre liste escluse, ossia Alleanza federalista Lega Nord con candidato governatore Leopoldo Rossini, Per il bene comune con a capo Angelo Di Prospero, Liberalsocialisti, Mpa, Rialzati Abruzzo tutte sostenitrici di Chiodi e, infine, Alleanza federalista.
Dallaltra parte, gli avversari si auguravano che le liste escluse non rientrassero più in gioco, soprattutto quella di Chiodi, come ha dichiarato Teodoro Buontempo: Le contestazioni mosse sono difficilmente sanabili: si tratta di violazioni di legge, non di errori formali. In ogni caso ci auguriamo che da questa vicenda, che è di competenza esclusiva dell`ufficio elettorale della corte d`Appello, si chiamino fuori sia il ministro dellInterno Maroni, sia quello della Giustizia Alfano.
Sulla vicendaera intervenuto anche il segretario dellUdc Lorenzo Cesa che ha affermato: Cè il rischio che si applichino due pesi e due misure. LUdc vigilerà affinché non avvengano nei loro confronti né interferenze né intimidazioni. Noi siamo convinti che domani i giudici continueranno a lavorare con lo stesso rigore finora dimostrato e svolgeranno con la massima attenzione il loro compito. Ma sarebbe incomprensibile concludeva Cesa – che dopo lesclusione delle liste Udc in Trentino, in Abruzzo venga presa una decisione diversa per il Pdl.