ROMA. I carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) hanno sequestrato il nuovo inceneritore della discarica di Malagrotta, a Roma.
L’impianto, che doveva essere inaugurato dopodomani ma che era già attivo, era privo della certificazione di prevenzione incendi e non rispondeva ad altri requisiti di legge. Il gip di Roma nel provvedimento di sequestro del gassificatore di Malagrotta scrive: “Sussiste un fondato pericolo che la prosecuzione dell’attuale esercizio dell’impianto e la libera disponibilità di cose pertinenti al reato possa agevolare o protrarre le conseguenze del reato, ovvero agevolare la commissione di altri reati, trattandosi di esercizio di impianto in totale carenza dei requisiti di legge”. Due le persone indagate: il presidente del Co.la.ri (Consorzio laziale rifiuti) che gestisce Malagrotta, Manlio Cerroni, e il vice del consorzio. L’inceneritore brucia i rifiuti sotto forma di cdr (combustibile da rifiuti), sistema di smaltimento che permette il contenimento dei volumi e la produzione di energia elettrica; doveva essere inaugurato il 13 novembre, ma era di fatto già attivo. Molteplici erano state nei giorni scorsi le proteste degli ambientalisti del Wwf.