Eluana, la Cassazione: stop all’alimentazione

di Angela Oliva

Eluana Englaro“E’ la conferma che viviamo in uno Stato di diritto”, ha commentato così Beppino Englaro la decisione della Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dalla Procura di Milano.

Diventa definitivo, quindi, il decreto della Corte di Appello di Milano che, nel luglio scorso, aveva autorizzato la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale che tiene in vita Eluana, la ragazza 37enne che vive in coma vegetativo permanente in seguito ad un incidente nel 1992. La battaglia è stata portata avanti dal padre di Eluana nel corso degli anni contro tutti e tutti ha combattuto in mode del bene che provava per sua figlia, ridotta in uno stato di vita che la faceva semplicemente soffrire: “Che poi il Dio della Croce abbia la pretesa di vedere e costringere i suoi figli allo stato vegetativo permanente, scusatemi, ma rimane una faccenda ambigua, tutta da dimostrare”. Oltre al ‘no’ del Vaticano che ha da sempre definito un assassinio sospendere l’alimentazione ad Eluana, anche il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha manifestato il suo disappunto per la decisione della Cassazione: Una parte della magistratura rifiuta la tutela della vita umana, privilegia forme più o meno velate di eutanasia e di omicidio del consenziente, impone questa sua opzione al Paese violando le leggi in vigore. Già nelle scorse settimane la Corte Costituzionale aveva preferito chiudere gli occhi, facendo finta di non vedere questa palese invasione di campo – conclude Mantovano – spetta perciò al parlamento restituire al popolo la sua sovranità con una scelta in favore della vita, senza se e senza ma, che ribadisca e renda evidenti le gravi responsabilità, anche politiche, dei magistrati che avallano scelte di morte”.

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