PALERMO. Erano scomparsi nellagosto 2007 da Palermo e li avevano creduti morti, vittime della mafia. Invece ci sono alcuni testimoni che dicono di aver visto limprenditore Antonio Maiorana, 48 anni, e il figlio Stefano, 23, in Spagna, a Barcellona.
I familiari erano convinti che le cosche legate ai Lo Piccolo si fossero vendicate per un affare da cinque milioni di euro riguardante la costruzione di villette a schiera a Isola delle Femmine, costruite come edilizia popolare e poi vendute a prezzo doppio in nero. Fino a quando due giovani calabresi, di ritorno l’estate scorsa da un viaggio di lavoro a Barcellona, hanno telefonato a Rossella Accardo, madre di Stefano ed ex moglie di Antonio, che da sempre ha creduto nel sequestro e non nella loro morte, lanciando numerosi appelli epubblicizzando il suo numero di cellulare per chiunque potesse fornire informazioni. I due hanno detto di aver conosciuto Stefano in un locale notturno di Barcellona, era assieme ad alcuni ragazzi spagnoli e aveva detto di essere romano, nonostante il suo accento fortemente meridionale. Una testimonianza che è stata confermata anche ai carabinieri del nucleo operativo di Palermo, i quali, giunti a luglio nella città spagnola, hanno trovato concreti riscontri, raccogliendo le testimonianze di altre persone che hanno conosciuto, oltre a Stefano, anche il padre Antonio. Soltanto che entrambi hanno fatto perdere le proprie tracce, forse avvertiti da qualcuno. I militari nei prossimi giorni sarà impegnati in una nuova missione a Barcellona.
A questo punto andrebbe a decadere la già traballante ipotesi della lupara bianca visto che gli inquirenti avevano sempre nutrito dubbi, soprattutto sui familiari, ossia lex moglie e la nuova compagna argentina di Antonio, un figlio minore e due anziani genitori che non sempre pare dicessero tutto quello che sapevano. Inoltre, nessuno dei tanti pentiti del clan Lo Piccolo ha maisaputo riferire nullasulla scomparsa dei Maiorana, a parte il braccio destro del boss Gaspare Pulizzi, che aveva parlato di contrasti interni al cantiere di Isola delle Femmine.
Si dichiara sconcertata Rossella Accardo: Non capisco come sia stato possibile non darmi notizie per tutto questo tempo e lasciarmi nella mia angoscia e nel dolore. E inspiegabile tanta cattiveria, soprattutto da mio figlio. Voglio continuare a credere che siano state vittime di qualcosa di più grande di loro e che per questo siano stati costretti a partire.
Dietro la fuga allestero, quindi, potrebbe ipotizzarsi la ricca riserva di denaro costituita dai soldi truffati ad acquirenti ed ex soci dellimmobiliare Calliope che avrebbe consentito ai due di condurre una vita agiata e scampare da pericoli.