Oggi. Nasce dai
pennelli e dalle matite di Georges Remi (Hergè, come lo ricordano i suoi tanti
fans) Tintin.
La sua prima apparizione avviene il 10 gennaio del 1929, sul settimanale di fumetti francese Le petit Vingtieme, che allepoca
è un supplemento del quotidiano Le vingtieme siecle. Sono le storie di un
ragazzo senza storia alle spalle, non ha famiglia, è ignota letà, pare sia un
reporter, ma senza lavoro oltre che quello di vivere di avventure. E una sorta
di buon uomo di legge, ante litteram, che si scontra con ladri, malfattori,
spie, falsari, trafficanti, insomma il meglio che la cattiveria dellepoca
riesce a produrre e non è poco neanche per quei tempi. Suo compagno di sempre è
un cagnolino bianco, Milou, che è un suo vero e proprio scudiero, senza macchia
e senza paura. Le sue storie 23, più un 24esima incompiuta, sono cosmopolite,
lo ritroviamo in Congo, Russia, America del nord, Europa centrale, Cina e via
dicendo, fino ad arrivare sulla Luna. Le tavole del fumetto sono pulite, senza
grandi fronzoli, potremmo dire essenziali, anche se alle spalle si nota un
lavoro alto. Dopo le strisce periodiche Tintin diventa un vero e proprio
giornale, al quale collaborano disegnatori quali Albert Uderzo (creatore di
Asterix) e Goscinny dalla cui matita nasce Lucky Luke. Tintin vive fino al 1983
e cessa di apparire con la morte di Hergè, da allora non si sono più avute
storie delleroe di Francia. Di certo le storie di Tintin, tra cui quelle di
Tintin in Tibet restano nei ricordi dei tantissimi ragazzi che ne hanno seguito
le gesta, forse tra le più belle lezioni di geografia e storia mai prodotte
nellera moderna.