Setola catturato assieme al cugino di Antonio Iovine

di Antonio Taglialatela

Giuseppe SetolaCASERTA. “Avvoca’…mi raccomando per mia moglie”. E’ la “preghiera” che il superlatitante Giuseppe Setola ha rivolto al suo legale mentre i carabinieri gli tenevano la mano in testa per farlo entrare in auto. VIDEO

Proprio la moglie, Stefania Martinelli, 30 anni, è stata al centro della “polemica” che il boss ha sollevato nei confronti dei militari casertani, “rei” di aver arrestato la sua consorte. La Martinelli, infatti, lunedì scorso è stata ammanettata nella casa-nascondiglio di Trentola Ducenta, da dove il latitante era fuggito attraverso una botola collegata alle fognature. Detenzione illegale di armi e di munizioni le accuse per le quali è stata trattenuta la giovane.

Riccardo IovineE di donne coinvoltec’è anche unainfermiera, ritenuta la compagna di Riccardo Iovine, cugino di primo grado dell’altro superboss latitante dei Casalesi Antonio Iovine, alias “’O Ninno”, arrestata con l’accusa di favoreggiamento e detenzione illegale di armi da guerra. La donna sarebbe stata contattata, assieme a Riccardo Iovine, medico analista di 43 anniche opera presso l’ospedale civile San Sebastiano di Caserta, per visitare Setola nel suo nascondiglio di Mignano Montelungo, perché ferito alle gambe e al polso durante la fuga dei giorni scorsi. E’ stato proprio Iovine la pedina che i carabinieri hanno seguito giungendo al rifugio dove si nascondeva il latitante. Al momento della cattura, lui e l’infermiera erano nell’appartamento di Setola, assieme a due fiancheggiatori: un italo americano John Loran Perham, sfuggito anche lui all’arresto di due giorni fa a Trentola Ducenta, e Paolo Gargiulo, 23 anni, di Aversa, detto “Calimero”, cugino di Nicola Gargiulo, alias “Capitone” (esponente del clan Bidognetti), ritenuto uno dei componenti del gruppo di fuoco che ha agito la notte del 12 dicembre a Trentola Ducenta per uccidere due pregiudicati.

John Loran PerhamPaolo GargiLa presenza di parenti e affiliati alle fazioni Bidognetti e Iovine del clan dei Casalesi conferma quanto supposto già da tempo dagli inquirenti, vale a dire il “legame strettissimo tra Setola e Iovine”, come afferma il coordinatore della Dda di Napoli, Franco Roberti.

Ora i magistrati sono al lavoro per definire il quadro probatorio e le accuse da contestare a Setola, finora ritenuto il capo dell’ala stragista dei Casalesi e l’autore e il mandante di una ventina di omicidi, tra cui quelli degli extracomunitari a Castel Volturno, dell’imprenditore Michele Orsi, di Umberto Bidognetti (padre del pentito Domenico Bidognetti, alias “Bruttaccione”, cugino del capo storico dei bidognettiani Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte), dell’imprenditore Domenico Noviello e di Stanislao Cantelli, zio del pentito Luigi Diana.

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