Eluana, il padre: “La Chiesa non può impormi i suoi valori”

di Antonio Taglialatela

Beppino Englaro con la foto di EluanaROMA. La sospensione totale dell’alimentazione artificiale ad Eluana Englaro prosegue presso la clinica “La Quiete” di Udine. Intanto, le polemiche sulla vicenda crescono di ora in ora.

“Nel 2004 chiesi aiuto a Berlusconi, ma non mi rispose”, ha detto Beppino Englaro, padre della donna in stato vegetativo da 17 anni, che, oltre al presidente del Consiglio, in un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo ‘El Pais’, critica anche le ingerenze del Vaticano: “La Chiesa non ha nulla a che vedere con questa questione. Non mi può imporre i suoi valori. Il magistero della Chiesa è morale, lo Stato è laico e in esso convivono anche i cattolici. Quello che dice la Chiesa riguarda solo loro, non noi che non professiamo questa confessione”.

Da ambienti del Quirinale si apprende che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che non ha firmato il decreto varato d’urgenza dal governo per evitare lo stop all’alimentazione di Eluana, ha ricevuto una telefonata dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, il quale ha ribadito sia la stima personale per il Capo dello Stato sia la volontà di non interferire in vicende italiane, pur ribadendo le note posizioni della Santa Sede sui problemi in questione. Durante l’Angelus, pur non citando la vicenda, Papa Benedetto XVI ha invocato i fedeli a “pregare per i malati, soprattutto per i più gravi, per coloro che sono totalmente nelle mani degli altri”.

Sul caso è ritornato anche il premier Silvio Berlusconi, sottolineando di non aver mai pensato di attaccare la Costituzione e di sperare nel buonsenso: “Ho giurato sulla Costituzione, la rispetto. E’ la prima legge alla base dello Stato. Non ho mai pensato di attaccarla. Ma non è un moloch e può evolvere con i tempi Mi auguro, nel buonsenso, che ciò che non è stato fatto in tanti anni, almeno sia ritardato di qualche giorno per consentire al Parlamento di approvare una legge, altrimenti Eluana sarebbe l’unica cittadina sui cui è prevalso lo Stato. Senza una legge sarebbe una condanna a morte”. Berlusconi ha poi ribadito un concetto già espresso ieri: “C’è un divario tra due culture: da una parte la cultura della libertà, dall’altra quella di uno Stato che prevale sui cittadini. E ancora la cultura della verità contro la cultura della mistificazione e probabilmente, andando in fondo, la cultura della vita contro una cultura che non è la cultura della vita”.

Dal Pd, il capogruppo alla Camera, Antonello Soro, ritiene che Berlusconi “ha costruito una spregiudicata offensiva nei confronti della Costituzione e un pesante attacco al Capo dello Stato usando in modo cinico e pretestuoso una vicenda che tocca i sentimenti più profondi di tutti gli italiani. Noi vogliamo sperare che si tratti solo dell’ennesimo diversivo, imprudente e dannoso, per mettere in ombra il fallimento delle sue politiche di governo”.

Ad intervenire anche il senatore Giulio Andreotti, per il quale “ci sono vicende per le quali la politica deve fermarsi sulla soglia di casa delle persone e quella di Eluana Englaro è una di quelle”.

Anche dal punto di vista strettamente “tecnico” non mancano polemiche. I Carabinieri dei Nas, dopo le ispezioni nella casa di risposo “La Quiete” di Udine, hanno rilevato alcune “anomalie amministrative” che potrebbero riguardare le modalità di ricovero di Eluana e il passaggio dell’assistenza della donna dall’Azienda Sanitaria Medio Friuli all’associazione “Per Eluana” costituita per attuare il protocollo.

Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, tra l’altro, ha dichiarato: “Alla clinica La Quiete c’è una situazione di irregolarità con una struttura non idonea perchè si tratta di una casa di riposo e non di una struttura sanitaria”. Si era anche parlato della visita ad Eluana di una delegazione del governo, ma lo stesso Sacconi ha chiarito che questa avrà luogo solo nel caso siano ripristinate l’alimentazione e l’idratazione.

Dalla casa di riposo friulana, però, la presidente Ines Domenicali precisa che la procedura di ricovero e l’operazione relativa sono state seguite nella più assoluta regolarità e correttezza. Domenicali, in merito alle ispezioni dei Nas, interpellata dall’Ansa, ha anche sottolineato “la regolarità dei requisiti strutturali e organizzativi della Quiete, struttura autorizzata con decreto della Regione Friuli Venezia Giulia, con l’ultimo rinnovo il 15 dicembre 2008”.

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