ROMA.Lo sciopero della Cgil contro la politica economica del governofa registrareun nuovo scontro tra Epifani e il leader delal Cisl Bonanni.
Secondo quest’ultimo, che critica la mobilitazione di metalmeccanici e statali definendola “antagonista”, la Cgil ha subito un ribaltone interno “che mira più a una ristrutturazione della sinistra che a una ristrutturazione del sindacato”. Ma Epifani replica: “Ogni giorno dice cose non vere invece di riconoscere la nostra iniziativa per quella che è, cioè una spinta al governo per affrontare la crisi. Gli chiedo di misurarsi su questo invece di buttarla ogni giorno in politica. Lo sciopero è un sacrificio, una perdita di salario, ci vuole un po di rispetto per le scelte altrui”.Mentre perBonanni è la Cgil che “sta costruendo di volta in volta una frattura rispetto agli altri. Ha abbandonato il convoglio unitario per ragioni politiche cinque mesi fa dopo che avevamo firmato, tutti insieme, un accordo storico”.
Per quanto riguarda la manifestazione di Roma, 700mila i partecipanti secondo gli organizzatori, 50mila per la Questura. Durante il suo intervento, Epifani ha proposto di tassare per due anni i redditi oltre i 150mila euro per recuperare risorse da destinare ai redditi bassi: “La crisi falcidia i salari, il governo potrebbe decidere, come ha fatto il primo ministro inglese, di aumentare per un po’, per due anni, la tassazione sui redditi oltre i 150mila euro e utilizzare quel miliardo e mezzo per i redditi di 5-600 euro senza che ci sia lesa maestà”.
Sulle dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi, che ha espresso preoccupazione per la crisi economica, il leader della Cgil ha commentato: “È la prima volta che il premier esprime preoccupazione per la crisi. Spero che ci sia una coincidenza con il nostro sciopero e spero che sciopero dopo sciopero riusciremo a far cambiare la politica al governo”. E sulla polemica riguardate laCostituzione, che Berlusconi ha aveva definito “filo-comunista”: “La difenderemo con le unghie e con i denti”.
In serata lo stesso Berlusconi ha detto però di voler difendere la Carta fondamentale dello Stato e ha riservato una battuta proprio a Epifani: “L’adesione allo sciopero è stata solo del 6%, lo sciopero è fallito, la Cgil si è tolta di mezzo lei da sola dal fronte sindacale, mentre gli altri sindacati hanno dato un contributo per le riforme”. Di conseguenza, ha evidenziato il premier , il segretario della Cgil non può essere considerato un suo avversario.
Duro il commento del ministro del Welfare Maurizio Sacconi sullo sciopero: “In questo momento riteniamo che interrompere l’attività produttiva è un errore, ci auguriamo che la situazione di isolamento con gli altri sindacati induca la Cgil a riflettere. Dopo questo costoso rito mi auguro che la Cgil rifletta su questo e sia indotta a ricongiungersi con le altre organizzazioni. La migliore risposta alle critiche dei manifestanti è l’accordo tra Governo e Regioni, c’è un percorso che procede sulla base di dialogo con le parti sociali”.