Franceschini: “Una tantum per i poveri”. No del Pdl, apertura di Bossi

di Angela Oliva

Dario FranceschiniROMA. Prendere da chi è più ricco per dare a chi è più povero. Non è il vecchio motto di Robin Hood ma è la proposta di Dario Franceschini.

Stamattina, infatti, il neo segretario del Pd ha incontrato le associazioni caritatevoli di volontariato che si occupano delle classi più povere. La proposta è quella di un contributo straordinario, per tutto il 2009, di due punti Irpef sui redditi superiori ai 120mila euro, come nel caso degli stipendi dei parlamentari, per finanziare 500 milioni da utilizzare per aiutare le famiglie che vivono maggiori difficoltà economiche. La maggiorazione di due punti Irpef ricadrebbe su una platea di circa 150-200 mila contribuenti.

Chiediamo a 150-200mila italiani di farsi carico di chi sta finendo nella miseria, di chi non ha neanche più il cibo, un meccanismo di solidarietà che ci sembra dovuto e che si può fare rifinanziando il fondo sociale al quale sono stati tolti 300milioni di euro. C’è la necessità di accendere i riflettori su questo problema drammatico e così delicato. Negli ultimi due mesi – aggiunge Franceschini – i disoccupati sono 370 mila, di cui gran parte senza ammortizzatori sociali, il che contribuirà ad ampliare il fenomeno della povertà estrema. Servono quindi misure strutturali ma anche emergenziali, come la proposta sull’assegno e oggi quella sul contributo di solidarietà richiesto ai redditi sopra i 120 mila euro a favore dei più poveri.

L’impegno del Pd – continua il segretario del Pd – è di contrastare le norme ingiuste e lavorare per migliorare i provvedimenti del governo, nonché avanzare le nostre proposte, sempre lavorando su due fronti: interventi strutturali e misure per affrontare l’emergenza, perché intanto che le riforme complessive si attuino non possiamo certo dire alla povera gente di cavarsela da sola. E’ necessario, inoltre, che si lavori a favore della ricostruzione di un tessuto di valori che oggi si è perso, perché la società civile non può rassegnarsi a essere regolata dalle norme del mercato, dove solo il più forte e il più furbo vanno avanti. La mia – conclude – non è una deriva a sinistra. Questa cosa è divertentissima… io mi ispiro a Giorgio La Pira e dico che la politica non è tale se non si occupa dell’attesa della povera gente”.

La proposta, però, è stata bocciata in pieno dal Pdl come ha affermato il portavoce di Forza Italia Daniele Capezzone: “Quella che nella scorsa legislatura era la posizione estremista di Rifondazione comunista emblemizzata nel manifesto ‘anche i ricchi piangano’, sembra oggi divenuta la linea del Pd a guida Franceschini, con l’assurda proposta odierna di una tantum. Se questa è l’impostazione, il centrosinistra può prepararsi ad almeno altri 10 anni di opposizione”.

Apertura, invece, da parte del leader della Lega Umberto Bossi che ha dichiarato: “Questo può anche andare bene: in un momento di crisi chi ha di più è bene che contribuisca”.

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