Ex dipendenti Texas sul piede di guerra

di Redazione

Area TexasAVERSA. Erano rimasti in disparte, a guardare ciò che sarebbe accaduto. Ma adesso hanno deciso di muoversi, per non perdere le ultime speranze di (parziale) risarcimento.

I 141 ex dipendenti della Texas instruments, tramite l’avvocato Loredana Rocchetti, hanno presentato una richiesta di sequestro preventivo dell’area di viale Kennedy ed anche dello stabilimento Ixfin di Marcianise. Un’istanza che pone le sue basi sulle vertenze economiche (oltre che legali) che gli stessi operai stanno portando avanti nei confronti delle varie società ed amministratori delegati che si sono succeduti al comando dello stabilimento.L’avvocato, nella richiesta inviata al sostituto procuratore Ilaria Sasso Del Verme, che sta seguendo le indagini sul fallimento della Ixfin (predecessore della Texas) a seguito della denuncia sporta nel 2001 dagli stessi operai, ripercorre la storia dello stabilimento di viale Kennedy, sottolineando “che lo stesso veniva fatto oggetto di una strana compravendita, da parte, tra l’altro, di un soggetto, quale Ilario Floresta, che in tutta la vicenda ha ricoperto diverse, vesti e funzioni. Floresta, al tempo della concessione del finanziamento statale a favore dello stabilimento di Aversa (159 miliardi di lire stanziati nel 1998 dal Governo D’Alema, ndr), quale membro della Camera dei Deputati, faceva parte della 9° commissione parlamentare per le Poste e Telecomunicazioni, mentre successivamente, al tempo della compravendita di detto stabilimento, rivestiva contemporaneamente la funzione di presidente del consiglio di amministrazione di entrambe le società, venditrice (UNI.COM S.p.A.) ed acquirente (Yorik Srl)”. L’avvocato chiarisce anche gli ultimi sviluppi, con la concessione rilasciata dal dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Aversa, Gennaro Pitocchi, per il cambio della destinazione d’uso, da industriale a commerciale, per permettere l’insediamento di un ipermercato. Ed è proprio su questi nuovi movimenti che l’avvocato chiede “di voler disporre il sequestro preventivo degli immobili rispettivamente siti in Aversa, al viale Kennedy n. 141 ed in Marcianise, alla via Tavernette n. 1, zona ASI, al fine di evitare che eventuali profili di reità, che si riterrà di individuare nei fatti esposti nella presente istanza e nella querela-denuncia a suo tempo presentata, vengano portati a conseguenze ulteriori”. Anche perchè, come tiene a sottolineare il legale “i lavoratori, oggi disoccupati, a causa del fallimento delle società Ixfin S.p.A. nonchè della messa in liquidazione della UNI.COM S.p.A. e della T.U.C.R. S.r.l., oltre al danno economico derivante dall’impiego massiccio di mobilità e cassa integrazione sin dal giugno 2000, risultano altresì creditori nei confronti delle predette società del loro trattamento di fine rapporto e di altre spettanze retributive”.

da “La Gazzetta di Caserta”, sabato 13.10.07 (di Giuseppe Perrotta)

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