La Francia fa scuola: anche a Milano un manager assediato da operai

di Angela Oliva

 MILANO. Dopo gli ultimi avvenimenti francesi, anche in Italia è accaduto che una cinquantina di operai hanno assediato il manager della loro azienda.

L’episodio è di questa mattina, quando, intorno alle 9.45,gli operaidell’Omnia Group di via Breda, alla periferia nord di Milano, dopo giorni di grande tensione, hanno lasciato le loro postazioni e sono andati in cortile per gridare la loro rabbia sotto le finestre del direttore generale.

Gli operai sono stanchi perchè da due mesi non percepiscono lo stipendio e la crisi per loro è ancora più profonda, per questo hanno chiesto delle spiegazioni al direttore. Ferdinando Ruzza ha capito cosa stava succedendo ed è sceso immediatamente per parlare con i suoi dipendenti: “Non mi sono certo sentito in pericolo o accerchiato. – tiene a precisare il manager – Anzi, devo ringra­ziare dipendenti e sindacati per la correttezza del confronto”.

L’incontro si è trasformato in una riunione, a cielo aperto, tra il dirigente e gli operai che hanno chiesto spiegazioni e soprattutto giustizia: “Chi lavora a tempo pieno in Omnia guadagna tra 950 e 1.100 euro. – racconta Tran­quillo – Quando si vive con così poco basta una busta paga che salta per metterti in difficol­tà. Era da tempo che gli stipen­di venivano pagati in ritardo. Ma stavolta si sta andando trop­po per le lunghe. Tanto per ren­dere l’idea, c’è gente che trova difficile fare il pie­no per raggiungere il posto di lavoro”.

Ruzza ha assicurato che le buste paghe arriveranno tra qualche giorno ma ha parlato chiaro ai dipendenti affermando che la situazione è molto critica anche per la loro azienda: “Negli ultimi tempi il call center naviga in acque difficili. L’ultimo bilancio, approvato martedì dal consiglio di ammi­nistrazione, è in rosso. Ma ab­biamo messo le premesse per il rilancio dell’impresa. – ha spie­gato ieri Ruzza ai dipendenti as­setati di euro – Un paio di set­timane fa è entrato in azienda un socio austriaco che si farà ga­rante per ottenere la liquidità necessaria a pagare subito gli stipendi. Non solo. E’ già previ­sta la ricapitalizzazione dell’im­presa. Siamo un settore ad alta inten­sità di lavoro. – osserva Ruzza – Se le banche chiudono i ru­binetti, nelle aziende come la nostra i flussi di cassa ne risen­tono subito. Mettendoci in diffi­coltà”.

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