GINEVRA (Svizzera). Sulla politica di respingimento applicata dal governo italiano, è intervenuto l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
In una lettera inviata in Italia, infatti, si sottolinea la preoccupazione dellOnu per il respingimento verso la Libia: L’Unhcr-Roma – dice a Ginevra il portavoce Ron Redmond – ha mandato stamattina una missiva al governo italiano per affermare che l’Unhcr, pur essendo cosciente del problema che l’immigrazione irregolare pone all’Italia e agli altri Paesi dell’Ue, resta gravemente preoccupato che la politica ora applicata dall’Italia mini l’accesso all’asilo nell’Unione europea e comporti il rischio di violare il principio fondamentale di non respingimento. Esso – prosegue Redmond – non conosce limitazione geografica e gli Stati sono obbligati a rispettare questo principio ovunque esercitano la loro giurisdizione, in alto mare incluso. In considerazione del fatto che gli Stati sono responsabili delle conseguenze delle loro azioni che colpiscono persone sotto la loro giurisdizione, chiediamo al governo italiano di riammettere quelle persone respinte conclude – e identificate dall’Unhcr quali individui che chiedono protezione internazionale. Le loro domande d’asilo potrebbero allora essere determinate in conformità alla legge italiana.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha replicato, affermando: I barconi di immigrati che salpano verso l’Italia non sono fatti occasionali ma il frutto di una organizzazione criminale. A bordo – ha detto il premier – vi sono persone che vengono reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali. I migranti sono persone che hanno pagato un biglietto, non sono persone spinte da una loro speciale situazione all’interno di Paesi dove sarebbero vittime di ingiustizie, ma sono reclutate dal mondo del lavoro o del non lavoro in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali. Non credo conclude – che ci sia nessuno che, avendo i requisiti per chiedere di essere accolto in Italia, possa dire di non essere stato accettato. Ci sentiamo in dovere di dare accoglienza a chi fugge da una situazione pericolosa per la sua vita e la sua libertà.
Il Ministro dellInterno Roberto Maroni, interpellato sulla questione, smorza la polemica: Gli accordi con la Libia per il rimpatrio degli immigrati clandestini li ho gestiti io, li ho sottoscritti io, Maroni esegue quelli che sono gli accordi presi direttamente tra me ed il leader libico Gheddafì.
Parla di spot elettorale, invece, il segretario del Pd Dario Franceschini: I barconi pieni di disperati sono stati trasformati in uno spot elettorale per le prossime elezioni, come se fossero un manifesto per raccogliere voti e questa è la cosa più immorale. Sui respingimenti vanno rispettate le norme internazionali, oltre che il buon senso – ha aggiunto -. Non lo diciamo solo noi faziosi dell’opposizione, ma anche il Consiglio d’Europa, le Nazioni Unite, i vescovi italiani. Si tratta di rispettare la dignità dell’uomo e le leggi italiane e internazionali.