I giudici milanesi: “Mills fu corrotto da Berlusconi”

di Redazione

Silvio Berlusconi MILANO. “Agì da falso testimone per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati”.

Questa la motivazione della sentenza di condanna a 4 anni e sei mesi per l’avvocato inglese David Mills per corruzione in atti giudiziari. I giudici il tribunale di Milano, intanto, hanno stralciato la posizione di Berlusconi in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano, che prevede l’immunità per le quattro più alte cariche dello Stato: presidente della Repubblica, presidente del Senato, presidente della Camera e, appunto, presidente del Consiglio dei ministri.

Alla notizia, il premier Berlusconi, durante l’inaugurazione del Policlinico San Donato di Milano, ha annunciatoche riferirà davanti al Parlamento sul caso Mills.

Al centro del procedimento l’accusa secondo cui Berlusconi, nel 1997, avrebbe fatto inviare 600mila dollari a Mills come ricompensa per non rivelare in due processi (All Iberian e tangenti alla Guardia di Finanza), in qualità di testimone, le informazioni su due società off-shore usate da Mediaset per creare, secondo i giudici milanesi, fondi neri.

Nel luglio 2004, l’avvocato britannico aveva raccontato ai giudici di aver ricevuto la somma per dire il falso nei processi in cui era coinvolto Berlusconi. Poi, nel gennaio 2009, la ritrattazione e il tentativo di discolpare il premier, il quale evitò così il rinvio a giudizio per corruzione chiesto dai giudici nel 2006. Per giustificare la ritrattazione, Mills disse di aver temuto guai con il fisco inglese per una questione di redditi non dichiarati, e chiese scusa a Berlusconi. Una ricostruzione che, però, non ha convinto i giudici.

Mills era stato condannato anche a risarcire con 250 mila euro alla presidenza del Consiglio dei ministri costituita come parte civile. L’intera vicenda andrà in prescrizione nel febbraio del 2010. Una volta depositate le motivazioni inizierà una vera e propria corsa contro il tempo per arrivare alla sentenza definitiva della Cassazione entro quella data, anche se le possibilità sembrano minime.

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