Mini, dopo berlina e clubman ecco la cabrio

di Bruno Allevi

 SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La Mini, storica casa automobilistica, dal 1994 facente parte del gruppo Bmw, cala il tris.

Infatti, dopo aver rinnovato la Berlina e aver rispolverato la Clubman, ecco che viene presentata la Mini per l’estate: la Mini Cabrio. La scoperta tedesca è equipaggiata con un 1600 benzina da 120, 174 e 211 cv, negli allestimenti Cooper, Cooper S, John Cooper Works. Esteticamente la versione cabrio della Mini ha la stessa linea grintosa, sportiva e sbarazzina della versione berlina. Corpo vettura tondeggiante e compatto, in onore alla vettura sbarazzina che tanto successo ebbe negli anni ’60, tanto da diventare un icona di quel periodo. Altre somiglianze le riscontriamo nel frontale dove campeggiano i due grandi fari tondi (trade d’union con la vetturetta di Sir Alec Issigonis nata nel 1959), e nel posteriore (identici i fari verticali e il disegno della coda). Unica differenza, sostanziale, è la presenza della capote in tela a comando elettrico, che in 15 secondi si apre, ma non scompare in nessun alloggiamento, rimanendo a vista, come nella migliore delle tradizioni cabrio.

 Internamente abbiamo un ritorno al passato, ma in chiave moderna, elegante e sportiva. Infatti si è voluto ricreare, unendo la qualità costruttiva e dei materiali tipica del gruppo Bmw e la sportività di alcuni dettagli, l’abitacolo della vecchia Mini, con al centro il grande tachimetro che contiene anche il lettore cd e il sistema di navigazione (optional), mentre subito dietro il volante, in posizione centrale vi è il contagiri. Raffinato è anche il blocchetto dell’accensione, composto di una fessura in plancia dove inserire la chiave e del tasto start-sto. Lo spazio a bordo, come in ogni cabrio è ampio per i passeggeri anteriori, un po’ sacrificato per quelli posteriori. Ma a differenza di molte cabrio, la Mini ha una dote in più, ed è nel bagagliaio. Infatti con il sistema Easy Load, il portellone posteriore si apre verso il basso, e a capote chiusa anche la parte posteriore può essere sollevata, garantendo un ampio margine di carico.

 TEST DRIVE La Mini Cabrio provata è stata la 1600 Cooper S da 34.572 euro. La terza vettura della gamma Mini, non poteva non rispettare i canoni stilistici e prestazionali, che sono stati delineati con la Berlina prima, e con la Clubman poi. La versione cabrio provata è equipaggiata con il 1600 con Turbo e Overboost da 175 cv, che garantisce prestazioni al limite della sportività più pura e pepata, facendo emozionare e garantendo divertimento per chi si mette al volante di questo, che può essere definito, anche per le dimensioni e l’assetto sportivo, un go-kart da adulti, senza dimenticare confort e maneggevolezza.

PREZZI Si va da 23.990 euro della 1600 Cooper ai 33.625 euro della 1600 John Cooper Works (Benzina).

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Redazione
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