Don Ciotti: “Don Peppino Diana salda il cielo e la terra”

di Redazione

Don Luigi CiottiAVERSA. Grande affluenza di pubblico alla prima nazionale di Ass’ e marzo, lo spettacolo teatrale allestito dall’associazione Scaramouche nell’ambito della I settimana dell’Impegno e della Memoria, …

…organizzata con la giovane compagnia teatrale da Libera, dall’Accademia Italiana Domenico Cimarosa, dal Comitato Don Peppe Diana e dall’Associazione Fotosciò. Lo spettacolo si è svolto nella serata di lunedì 22 presso il Teatro Metropolitan di Aversa: coinvolti come comparse tanti scout,compagni di strada di Don Peppino Diana nel suo breve e straordinario viaggio terreno. Proprio a lui, infatti, è dedicata la pièce teatrale, che racconta la storia di un sacerdote qualunque che non ha voluto tacere la verità in una terra oppressa dall’omertà camorrista. “Abbiamo voluto rappresentare don Peppe per quello che era – dice Giovanni Granatina, regista e autore dello spettacolo insieme a Gina Olivaun uomo prima ancora che un prete: un uomo caratterizzato da passioni, coraggio, paure, che tuttavia non lo hanno fermato quando si trattava di compiere la propria missione pastorale”. Ospite d’eccezione, alla serata, Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera: anche lui un prete che lavora in prima linea ad innescare percorsi di crescita civile e sociale contro la cultura mafiosa. “Di questi momenti abbiamo bisogno, – ha detto – che incoraggiano le comunità locali a ricordare, riscoprire, ma soprattutto ad aggregarsi per reagire al potere criminale. È il potere di figure come quella di Giuseppe Diana, che saldano insieme la terra e il cielo”. E di un altro sacerdote si parlerà, mercoledì 24 alle ore 17, presso il Liceo Scientifico “E. Fermi” di Aversa, attraverso un recente libro di Sergio Tanzarella, dedicato all’esperienza pastorale di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana. Anche in questa occasione si riscopre un cammino di liberazione – questa volta dall’oppressione della miseria e dell’emarginazione – che da ormai quarant’anni non smette di provocare le nostre coscienze.

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