BARI. La Procura di Bari nellambito dellinchiesta relativa ad appalti nel settore sanità, concessi in cambio di mazzette, avrebbe scoperto alcune conversazioni relative a un giro di ragazze a pagamento.
Il pm Giuseppe Scelsi, nellinchiesta originaria, aveva ipotizzato i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ai danni di Silvia Tatò, titolare di alcuni centri di riabilitazione, e di Vincenzo Patella, primario di ortopedia del Policlinico di Bari. Da intercettazioni, però, sono emerse alcune conversazioni in cui imprenditori locali parlerebbero di soldi dati a ragazze per partecipare a feste a Palazzo Grazioli e Villa Certosa di Silvio Berlusconi. La notizia è stata confermata da Patrizia D’Addario, candidata alle Comunali di Bari con una lista collegata La Puglia prima di tutto del Pdl.
La DAddario sostiene di aver ottenuto la candidatura dopo la partecipazione a due feste a palazzo Grazioli e di aver ricevuto anche denaro in cambio, il tutto comprovato da registrazioni: Un mio amico di Bari mi ha
detto che voleva farmi parlare con una persona che conosceva, per partecipare ad una cena che si sarebbe svolta a Roma. ha raccontato la DAddario al Corriere della Sera – Io gli ho spiegato che per muovermi avrebbero dovuto pagarmi e ci siamo accordati per 2mila euro. Allora mi ha presentato un certo Giampaolo, con lui e altre due ragazze siamo entrati a Palazzo Grazioli in una macchina coi vetri oscurati. Mi avevano detto che il mio nome era Alessia. Poi siamo state portate in un grande salone e lì abbiamo trovato tante ragazze, saranno state una ventina. Come antipasto c’erano pezzi di pizza e champagne. Dopo poco è arrivato Silvio Berlusconi. La seconda volta, invece, mi sono trattenuta lì. continua – E’ stato sempre Giampaolo a organizzare tutto. L’autista ci ha portato nella residenza del presidente, ma quella sera non c’erano altre ospiti. Abbiamo trovato un buffet di dolci e il solito pianista. Quando mi ha visto Berlusconi si è subito ricordato del progetto edilizio che volevo realizzare, di cui avevano discusso la volta precedente. Poi mi ha chiesto di rimanere. Ho le registrazioni dei due incontri.
Il racconto della DAddario si aggiunge ai tanti eventi, relativi al premier, che si sono succeduti negli ultimi mesi, ma il presidente del Consiglio Berlusconi getta acqua sul fuoco e risponde: Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò certo condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare, come sempre, per il bene del Paese.
Immediato è giunto il comunicato stampa del Pdl che esprime la solidarietà al suo leader: Siamo di fronte, ormai da settimane, ai resoconti più incredibili, alle foto travisate, alle immancabili intercettazioni estrapolate, alla violazione di ogni privacy, ai retroscena sentimentali, alle ricostruzioni da Bolero Film. Sono questi – si legge ancora – gli argomenti e i metodi di lotta politica su cui conta l’opposizione per provocare la scossa evocata da D’Alema? E, a proposito, come faceva D’Alema a immaginare in anteprima assoluta i contenuti (tutti da verificare) di una nuova inchiesta della procura di Bari dopo la sua visita nella città? Si ripete un vecchio clichè – si legge sempre nella nota dell’ufficio di presidenza del Pdl – a cui la sinistra ci ha tristemente abituati. Il ripetuto tentativo di infangare la vita privata del presidente Berlusconi con rivelazioni scandalistiche – conclude la nota – è peraltro la prova evidente che i suoi detrattori non hanno alcun argomento politico in grado di contrastare efficacemente quanto in 12 mesi il governo Berlusconi ha realizzato di concreto per il paese. Ma l’operato del Presidente conclude la nota – nell’affrontare le questioni di politica interna ed internazionale è sotto gli occhi di tutti ed è, per fortuna, soltanto il giudizio degli italiani quello che conta.
Chiamato in causa per la sua dichiarazione, in cui aveva affermato che ci saranno nuove scosse in ambito politico, Massimo D’Alema ha replicato: Si sta facendo una vergognosa speculazione. Quello da me espresso domenica scorsa nel programma In mezzora era un giudizio politico, come è stato del tutto evidente a chi ha visto la trasmissione, riferito al governo e al nervosismo del presidente del Consiglio, il quale aveva appena denunciato oscuri e imprecisati complotti contro di lui. Nessun riferimento, dunque, da parte mia – prosegue – a vicende giudiziarie di cui non so nulla. Per quanto riguarda, poi, le insinuazioni prive di qualsiasi fondamento di verità e di riscontri, mi riservo di agire su ogni piano nei confronti dei calunniatori. Ho letto anchio, come molti altri cittadini italiani – conclude DAlema – le notizie pubblicate questa mattina dal Corriere della sera, cui auspicherei giungessero risposte e smentite di merito, anziché insulti e accuse rivolte a chi, come me, non ha nulla a che vedere in queste vicende.