Diventa legge il ddl Sicurezza: nuove norme su clandestini e ronde

di Gennaro Pacilio

Roberto Maroni ROMA. L’aula del Senato ha dato il via libera definitivo infatti al disegno di legge che contiene l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e la possibilità di organizzare le ronde in città.

I sì sono stati 157 (Pdl, Lega), i no 124 (Pd, Idv, Udc), gli astenuti tre.

L’approvazione ha infiammato Palazzo Madama. I senatori dell’Italia dei Valori hanno alzato cartelli con su scritto” veri clandestini siete voi”, “Governo: clandestino del diritto”. Per tutta risposta i colleghi della Lega si sono alzati in piedi facendo con le mani segno di vittoria. Come una squadra compatta, con tanto di cravatte e pochette uguali, tutte “verde Padania”.

Soddisfazione anche tra i ministri del Carroccio presenti in Aula: quello dell’Interno Roberto Maroni si è sbracciato in segno di saluto verso i senatori della Lega e ha spiegato: “Il provvedimento conclude un lavoro iniziato un anno fa e che ha visto l’approvazione di diverse norme per il contrasto alla criminalità organizzata, all’immigrazione clandestina e per migliorare la sicurezza urbana”. Maroni ha voluto sottolineare il ”rammarico” per le “falsità” che sono circolate in merito al ddl e che hanno portato l’opposizione a votare contro. Secondo il ministro l’opposizione ha “perso un’occasione per stare dalla parte dei cittadini”.

Per il leader del Pd Dario Franceschini il ddl sicurezza diventato legge indebolisce la sicurezza pubblica e l’immagine già lesionata dell’Italia: “È il prezzo che il governo paga alla Lega ed è un danno per il Paese. Questo ddl ha per titolo la sicurezza ma in realtà accresce l’insicurezza: nessuna risorsa in più è destinata alle forze di polizia (che anzi vedono quotidianamente aggravarsi i problemi di strutture efficienti e di mezzi, di risorse per straordinari e nuove assunzioni) mentre passano provvedimenti sbagliati, inutili e dannosi”.

Intanto,il commissario Ue alla Giustizia Jacques Barrot ha annunciato che la Commissione europea continuerà a vigilare sul pacchetto sicurezza del governo italiano, assicurandosi che il testo approvato definitivamente al Senato rispetti le normative comunitarie sulla libera circolazione dei cittadini Ue.

Cosa prevede la nuova Legge sulla Sicurezza

Il Decreto Legge sulla Sicurezza, composto da 66 articoli, contiene norme per il contrasto all’immigrazione e contro i reati di mafia; dal carcere per i “writers” alle ronde dei cittadini con alcuni cambiamenti rilevanti rispetto al passato.

Chi entra o soggiorna in maniera illega­le in Italia commette il reato di immigra­zione clandestina. La pena è un’ammen­da da 5 a 10 mila euro. I clandestini sono sottoposti a processo davanti al giudice di pace con espulsione per direttissima. I Centri di permanenza temporanea (Cpt) diventano Centri di identificazione ed espulsione. La permanenza massima passa da 2 a 6 mesi. Il prolungamento della permanenza permetterà di comple­tare le procedure per l’espulsione, attual­mente spesso lasciate a metà.

Chi svolge la funzione di pubblico uffi­ciale ha l’obbligo di denuncia dei clande­stini che si presentano agli sportelli. I clandestini non po­tranno più accedere ai servizi pubblici. Il permesso di soggiorno diventa obbli­gatorio per qualsiasi atto: registrazione nuovi nati, matrimonio, etc. La registrazione al­l’anagrafe non sarebbe possibile e i bam­bini appena nati non potendo essere rico­nosciuti diventerebbero adottabili. La leg­ge Bossi-Fini prevede però un permesso di soggiorno di 6 mesi per le donne incin­te, che dovrebbe consentire la registrazio­ne all’anagrafe.

Il permesso di soggiorno e l’acquisizio­ne della cittadinanza italiana saranno a pagamento: da 80 a 200 euro. Per le casse pubbli­che è previsto un incasso di almeno 160 milioni di euro all’anno destinati alle po­litiche per l’immigrazione.

Chi favorisce l’ingresso dei clandestini rischia fino a 15 anni di carcere. E chi af­fitta appartamenti agli irregolari rischia fino a 3 anni di carcere. Chi cede in affitto la casa dovrà verificare il permesso di sog­giorno del locatario.

Sul capitolo “ronde”, la legge riconosce le associazioni “di volontari per la sicurezza”. Le associazioni sa­ranno però disarmate, al massimo potranno essere dotate dispray al peperoncino per l’autodifesa. I volontari potranno circolare nelle strade ma senza divise o simboli di partiti politici con il compito di segnalare le ille­galità alle forze dell’ordine, ma senza in­tervenire.

Il carcere duro per i reati di mafia è rinnovato non più ogni 2 anni, ma ogni 4. Tutti i colloqui familiari saranno regi­strati. E saranno ammessi al massimo tre incontri settimanali con gli avvocati. Sempre per contrastare le cosche, sono escluse dagli appalti pubblici le imprese che abbiamo omesso denunce di racket.

Nei casi di infiltrazione mafiosa, lo scioglimento dei Comuni riguarderà anche gli organi amministrativi e tecni­ci. Lo scioglimento de­gli organi amministrativi secondo i tecni­ci del ministero consentirà di allontanare dagli uffici pubblici con più facilità il per­sonale colluso con le cosche, che spesso sopravvive agli organi politici.

La nuova legge prevede carcere fino a 3 mesi peri “writers”che imbrattano cose di interesse artistico o storico. Ammenda fino a 1000 euro per chi vende a minorenni bombo­­lette di vernice non biodegradabile. Il giro di vite contro writers e vandali necessario per mantenere il decoro delle nostre città.

È disposta d’ufficio la “revisione della patente” per chi guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe. Si tratta delle procedu­ra che accerta il possesso dei requisiti psi­cofisici attitudinali per la guida. Inoltre, la revoca della patente è più facile.

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