ROMA. Per mettere in regola colf o badanti, a servizio almeno dallo scorso aprile, il datore di lavoro dovrà fare domanda a settembre e pagare un contributo forfettario di 500 euro, indipendentemente dalla nazionalità del dipendente.
Le domande andranno presentate esclusivamente on line per cittadini extracomunitari, con moduli da consegnare all’Inps per lavoratori italiani o europei.
Lo prevede la bozza del testo messo a punto dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi e da quello dell’Interno Roberto Maroni, che nei giorni scorsi hanno parlato di una “regolarizzazione selettiva”. La norma sarà presentata sotto forma di emendamento al decreto legge anticrisi e in tutto, al momento, conterebbe 14 commi.
Il testo prevede che la denuncia per la regolarizzazione sia limitata per ciascun nucleo familiare ad una unità per il lavoro domestico e a due per le attività di assistenza a soggetti affetti da patologie o handicap che ne limitano l’autosufficienza.
La denuncia potrà essere fatta dal primo al 30 settembre. Ad essere interessati, sempre stando all’ultima versione del testo che è ancora suscettibile di ritocchi, sono i datori di lavoro italiani, dell’Unione Europea o extracomunitari (ma lungo-soggiornanti) che alla data del 30 giugno 2009 occupavano irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno tre mesi colf o badanti (italiani o stranieri) comunque presenti nel territorio nazionale, e che continuano a occuparle alla data di presentazione della denuncia.
Le richieste per avviare le pratiche di regolarizzazione che riguardano cittadini extracomunitari dovranno essere presentate attraverso internet e saranno indirizzate allo Sportello unico per l’immigrazione. Le domande per quanto riguarda i lavoratori italiani e i cittadini appartenenti all’Unione europea andranno invece fatte all’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) attraverso i moduli predisposti.
L’avvio della procedura di regolarizzazione per colf e badanti comporterebbe la sospensione di alcuni procedimenti penali e amministrativi nei confronti dei datori di lavoro e del lavoratore: Le disposizioni non si applicherebbero però,a quei lavoratori extracomunitari che risultino condannati anche con sentenza non definitiva per uno dei reati previsti dagli articoli 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 381 (arresto facoltativo in flagranza) del Codice di procedura penale.