Filippine, liberato Eugenio Vagni

di Redazione

Eugenio VagniROMA.Eugenio Vagni, l’operatore della Croce Rossa Internazionale rapito il 15 gennaio scorso sull’isola di Jolo, nelle Filippine, da un gruppo di guerriglieri islamici, è stato liberato.

Ad annunciarlo il ministro degli Esteri Franco Frattini. Il sessantenne originario di Montevarchi, ostaggio per sei mesi dei ribelli di Abu Sayyaf, sta bene, hanno riferito fonti italiane a Manila, e ha potuto chiamare la moglie filippina Khwanruean Phungket che vive ad Arezzo, ma che da un mese è tornata nel Paese asiatico insieme ai due figli per seguire da vicino le ricerche. Al telefono, il volontario ha detto di sentirsi bene.

Vagni è stato portato in una caserma dei marines filippini da un politico locale che aveva mediato con i guerriglieri. Secondo i media filippini, la liberazione sarebbe arrivata dopo che i militari hanno accettato di liberare due mogli e i figli di un alto dirigente del gruppo ribelle islamico di Abu Sayyaf nell’isola di Jolo, che erano stati arrestati martedì scorso.

Il ministro Frattini ha espresso profonda soddisfazione per il rilascio del connazionale. “Ho fatto presente al ministro degli Interni delle Filippine che ritenevamo pericoloso in quelle condizioni effettuare un blitz che non c’è stato neanche per la liberazione degli altri ostaggi”, ha detto il ministro intervistato dal Tg1. Frattini ha spiegato inoltre che nei confronti dei sequestratori “è prevalso un messaggio” che li ha fatti sentire “isolati”, e ha espresso profonda gratitudine confronti delle autorità filippine per il loro operato.

Montevarchi ha salutato la liberazione di Vagni con il suono delle campane a festa. “Accogliamo la notizia piangendo, è la fine di un incubo”, ha detto Francesco Vagni, il fratello del volontario rapito.

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