ROMA. Le norme relative al processo penale, contenute nel ddl del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, violano i principi costituzionali nelle norme.
A sentenziarlo è la Sesta Commissione del Csm che ha affermato: Viola almeno quattro principi costituzionali sia riguardo larticolo 109, in base al quale lAutorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria, sia larticolo 112 che sancisce il principio di obbligatorietà dellazione penale. Incostituzionale, quindi, secondo il Palazzo dei Marescialli, il ddl di riforma Alfano, che attualmente è al vaglio della Commissione Giustizia del Senato e che domani sarà portato in plenum.
La distinzione operata dallart. 3, comma 1, lett. b, del disegno di legge tra sezioni di polizia giudiziaria e
servizi di polizia giudiziaria afferma la sesta Commissione del Csm – appare difficilmente compatibile con lassetto costituzionale nella parte in cui pone solo le prime alla dipendenza dellautorità giudiziaria, stabilendo per i secondi che agiscano sotto la direzione dellautorità giudiziaria, ma non alle sue dipendenze. Si tratta sottolinea il Csm di una diversificazione che non solo sembra contrastare con lampia dizione dellart. 109 della Costituzione ma, soprattutto, risulta in contrasto con lobiettivo di rendere maggiormente efficace lazione investigativa che, nella prassi, è prevalentemente affidata ai servizi di polizia giudiziaria. Tale diversificazione – conclude – indebolendo il rapporto di subordinazione funzionale della polizia giudiziaria rispetto al pubblico ministero, si traduce in una sottrazione alla magistratura dei mezzi necessari per compiere le indagini e per concluderle celermente, finendo così per incidere negativamente sullobbligatorietà dellazione penale.
La sentenza definitiva si conoscerà domani dopo che il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura esaminerà il testo e esporrà il suo parere.