AVERSA. Dopo anni di incertezza processuale, Ludovico Santagata è stato riconosciuto dalla Corte Suprema di Cassazione, definitivamente, l’assassino di Cinzia Santulli.
L’omicidio fu consumato il 24 novembre 1990 da Santagata che introducendosi nell’appartamento della vittima ne aveva brutalmente causato la morte con 41 coltellate. L’ultimo grado di giudizio, a sentenza pubblicata, ha messo la parola fine a quello che è stato definito dalla cronaca il “giallo di Aversa”. Si è così conclusa la storia che si trascinava da 17 anni con il procedimento 17457/2007 della sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione di Roma alla quale era ricorso Ludovico Santagata. Infatti, dopo le sentenze assolutorie del Santagata, per insufficienza di prove, pronunciate in primo e secondo grado, i fratelli Paolo e Raffaele Santulli chiesero al pubblico ministero di ricorrere al terzo grado penale, cioè alla Suprema Corte di Cassazione, non consentendo la vigente normativa italiana la possibilità alla parte offesa di poter agire direttamente. Purtroppo