NAPOLI. Sergio Cusani, uno dei volti più noti dello scandalo “Mani Pulite” riconquista la pienezza dei diritti civili.
Il tribunale di sorveglianza di Milano, infatti, ha ridato all’ex manager, che compirà 60 anni il 4 agosto,la possibilità di votare e ricoprire pubblici incarichi.
Cusani era uscito dal carcere il 30 marzo 2001 e aveva presentato istanza per la riabilitazione al Tribunale di sorveglianza. La pena, inoltre,gli verrà cancellata dal casellario giudiziale.
Ex manager napoletano finito in carcere negli anni ’90 nell’ambito dell’inchiesta “Mani pulite” con l’accusa di falso in bilancio, èritenuto l’ideatore dei meccanismi che crearono la “madre di tutte le tangenti”, quella Enimont. Braccio destro di Raul Gardini, è stato il principale condannato nell’inchiesta scontando in cella 4 anni di carcere (la pena a 5 anni e 10 mesi) ed ha dovuto restituire 35 miliardi di lire. Al giudice Ghitti dichiarò di essere colpevole dei reati per i quali era stato accusato dall’allora pm ed oggi parlamentareAntonio Di Pietro. Nel 2000 ha creato un movimento politico per tutelare i diritti dei poveri e dei detenuti: il “Partito della solidarietà”. Con l’ex terrorista Sergio Segio ha lanciato una campagna per l’indulto e l’amnistia in occasione del Giubileo e per la riforma penitenziaria, con il progetto “Piccolo piano Marshall per le carceri”. Attualmente è impegnato in progetti di recupero detenuti e sta partecipando al presidio degli operai della fabbrica Innse, alla periferia di Milano.