TORINO. Margherita Agnelli de Pahlen ha intentato causa contro la madre e l’intera famiglia sull’eredità del padre Giovanni Agnelli, parlando un un presunto deposito miliardario in Svizzera.
Una cifra che si aggirerebbe attorno a uno-due miliardi di euro, mai dichiarati al Fisco, su cui adesso vuole far luce l’Agenzia delle Entrate. Ad occuparsi del casosarà la direzione centrale, che potrà avvalersi delle articolazioni locali (torinesi e non solo) dell’organismo. Nel merito della vicenda è entrata anche la procura di Torino, anche se i pm del capoluogo piemontese hanno spiegato di non essere “al momento a conoscenza di elementi che concretino ipotesi di reato”.
Se levasione venisse accertata gli eredi, Margherita e Marella, non potrebbero comunque ricorrere allo “scudo fiscale”. La sanatoria appena varata, infatti, non può operare nel caso di procedimenti aperti, come quello dell’avvocato Agnelli.
Attulmente sono 170.000 i casi tenuti sotto osservazione dal Fisco nell’ambito delle indagini contro i paradisi fiscali. A fornire le cifre della lotta ai capitali detenuti illegalmente all’estero è il direttore dellAgenzia delle Entrate, Attilio Befera. “Non abbiamo deciso di perseguire i miliardari, ma di intensificare l’azione su tutti coloro che hanno capitali detenuti illegalmente all’estero” ha spiegato Befera, commentando l’indagine avviata nei confronti degli Agnelli e dell’eredità dell’Avvocato. Befera ha sottolineato che “il raggio d’azione è allargato”. “Stiamo operando a 360 gradi” ha aggiunto, precisando che con il nuovo decreto del governo sui paradisi fiscali, è iniziato un “fortissimo e importantissimo cambiamento di linea, perché commuta il capitale detenuto all’estero in reddito non dichiarato: in questo modo intervengono sanzioni molto più pesanti”.
Tra gli esempi citati dal numero uno delle Entrate, vi è una lista di 500 nominativi sequestrataad un avvocato svizzero recentemente arrestato dalla procura di Milano. Poi altre liste di conti presenti presso Ubs Italia che si presume abbiano qualche riferimento con Ubs Svizzera, e un’altro elenco già noto di detentori di capitali nel Liechtenstein.