AGRIGENTO. Dopo il macabro racconto dei cinque eritrei sbarcati giovedì mattina a Lampedusa, si intensificano le ricerche nel canale di Sicilia.
Sono in atto, infatti, pattugliamenti lungo tutto il tratto compreso tra le coste siciliane e quelle africane per verificare la presenza di cadaveri dei clandestini. I cinque sopravvissuti hanno detto di avernavigato per almeno 20 giorni e che, durante il viaggio a bordo di un gommone, almeno 75 persone hanno perso la vita. Il racconto dei cinque eritrei, tre uomini, una donna ed un minorenne, si fa ancora più drammatico quando accennano al fatto che più di una nave li ha visti in condizioni disumane ma non ha prestato loro alcun tipo di soccorso, tranne un peschereccio che gli avrebbe fornito cibo e acqua potabile.
La Procura
Intanto, molte associazioni parlano di violazione dei diritti umani, come ha sottolineato monsignor Bruno Schettino, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e arcivescovo di Capua: “E una grave offesa all’umanità e al senso cristiano della vita. Si percepisce un senso di povertà dell’umanità, non c’è attenzione verso l’altro, verso gente che è in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla povertà in cerca di serenità e di pace. Dobbiamo superare le distinzioni di parte – ha concluso – e affrontare il problema nella sua globalità il primato dell’uomo serve a costruire un’umanità rinnovata. Io per esperienza personale mi prodigo molto in favore degli immigrati, non abbiamo bisogno di declamazioni di principi ma di esperienze concrete forti”.
Duro anche il commento del quotidiano dei vescovi “Avvenire” che parla di “Occidente a occhi chiusi che non vuole vedere i barconi di clandestini, così come durante il nazismo nessuno vedeva i treni pieni di ebrei diretti ai campi di concentramento”.
E dopo un tale tragedia sinfiamma la polemica tra maggioranza ed opposizione in relazione alla politica sullimmigrazione con il segretario del Pd Dario Franceschini che chiede al Governo di riferire in parlamento: “Provo orrore davanti al racconto dei cinque eritrei sopravvissuti al lungo viaggio disperato verso l’Italia. Una nuova terribile strage nei nostri mari. Se, come tutto lascia prevedere, ci sarà la conferma dei 75 annegati, dei venti giorni passati alla deriva nella battutissima e sorvegliatissima zona del canale di Sicilia si porranno terribili domande. Una cosaè il contrasto all’emigrazione clandestina tutt’altraè il mancato rispetto dei diritti umani e delle regole internazionali, dell’obbligo al soccorso in mare a chi rischia la morte”.
Concordi anche il deputato dell’Idv Sonia Alfano, il segretario del Prc Paolo Ferrero, l’ex ministro dell’Interno Enzo Bianco e il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi che hanno espresso la loro indignazione e chiedono spiegazioni in merito.
Ma non si fa attendere la replica del Pdl che, in attesa di un intervento del Viminale, ha rimandato ad una maggiore prudenza: “Questo episodio – ha detto Isabella Bertolini – non può consentire alcuna speculazione da parte dell’opposizione. Tentare di far passare il concetto che naufraghi siano stati volutamente lasciati al loro destino da parte delle forze adibite ai pattugliamentiè inaccettabile”.